Tulsi Gabbard offre a Trump il più complotto più gradito: quello su Obama

La direttrice dell’Intelligence voleva essere riammessa alla corte del presidente americano, dopo che era stata estromessa perché contraria all’operazione contro i siti nucleari dell’Iran

La smania dell’Amministrazione di Donald Trump per la “trasparenza” riguardo al Russiagate del 2016 (le interferenze russe nelle presidenziali di quell’anno) ha accelerato la caccia a quella che il sito Axios definisce “la balena bianca del mondo Maga”: procedere penalmente contro l’ex presidente Barack Obama. Questo luglio 2025 lo ricorderemo come il mese in cui le teorie del complotto più rilevanti per il mondo trumpiano si sono mescolate, messe in competizione tra loro, ribaltate – in cui la populistissima “trasparenza” è diventata cruciale se si tratta di Obama e irrilevante se si tratta di Trump (e di Epstein). Nel brodo cospirazionista galleggiano anche le vicende personali dei leader Maga, come quella di Tulsi Gabbard, direttrice dell’Intelligence, una delle cospirazioniste più chiassose dell’Amministrazione, regista della caccia alla balena bianca del Russiagate e allo stesso tempo desiderosa di tornare nel cuore del presidente, dopo che è stata estromessa perché aveva detto che l’intervento militare americano contro i siti nucleari dell’Iran era da evitare, la Bomba non era una minaccia imminente.

Gabbard si è trovata all’improvviso dalla parte sbagliata, quella degli isolazionisti, con l’aggravante di aver sminuito la minaccia iraniana proprio quando Trump l’ha considerata così grave da dover mandare i bunker buster a distruggerla. L’occasione d’oro, per Gabbard, si è presentata ora che il presidente vuole a tutti i costi far calare l’interesse sul caso Epstein e sui suoi rapporti con il trafficante di minorenni: il Russiagate, su cui la direttrice dell’Intelligence ha aperto un’indagine, è un caso in cui Trump può fare la vittima del complotto, non esserne lui stesso parte come con Epstein. Così Gabbard si è presentata nella sala stampa della Casa Bianca per mostrare nuovi documenti riservati che mostrano la treasonous conspiracy dell’intelligence di Obama e che sono stati consegnati all’Fbi perché l’ex presidente potrebbe aver commesso dei reati (per lui vale l’immunità proprio come per Trump, ricorda il Wall Street Journal). I documenti cui fa riferimento Gabbard partono dall’inchiesta aperta dalla commissione Intelligence della Camera nel 2017 sulle indagini sull’interferenza russa nelle elezioni dell’anno precedente. Il rapporto, redatto e rivisto esclusivamente dai repubblicani, ha messo in dubbio la procedura alla base della conclusione secondo cui il presidente russo Vladimir Putin preferiva Trump a Hillary Clinton, ma non ha contestato le conclusioni: la Russia ha interferito nelle elezioni del 2016 per danneggiare Clinton. E non fornisce nemmeno prove di reati da parte di Obama o dei suoi funzionari, nonostante le dichiarazioni di Gabbard. La commissione Intelligence del Senato, presieduta all’epoca dall’attuale segretario di stato Marco Rubio, aveva stabilito nel 2020 che la Russia aveva interferito nelle elezioni del 2016 per aiutare Trump e danneggiare Clinton. L’indagine bipartisan è durata tre anni, sono stati esaminati milioni di documenti, sono state fatte cen tinaia di interviste ed era arrivata alla conclusione che ora Gabbard definisce “fabbricata”.

Le conseguenze legali di queste accuse sono tutte da vedere, ma dal punto di vista emotivo i Maga si sentono rassicurati. Steve Bannon ha detto che tutti dovrebbero ascoltare Gabbard; Breitbart ha scritto che finalmente quel che tutti i conservatori sapevano fin dall’inizio è stato svelato; ma quel che conta è Trump, così sollevato da questa caccia alla balena bianca da riammettere Gabbard alla sua corte, definendola, già che c’era, the hottest one in the room.

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d’amore – corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d’amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l’Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell’Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi

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