L’arte non conosce compromessi né vertigini, svela verità inimmaginabili. Dai cortocircuiti visivi ai progetti futuri, la riflessione su traumi, paesaggi e trasformazioni
Nella mostra appena inaugurata alla Bourse de Commerce c’è tutto: la vetrina internazionale, l’expertise, il momentum. Ma attenzione a non trasformarla in una enciclopedica fiera delle vanità: l’esercizio che manca è quello dell’equilibrio. Il precedente di Rothko, le pressioni sui direttori dei musei, il problema dei finanziamenti
La possibilità di sovvertire gli ordini prestabiliti, cercando nuove figurazioni e connessioni. L’arte come spazio privo di protocolli, un equilibrio tra forma e sensazione. “Non è funzionale, va costantemente reinventata”
La ricerca sulla circolarità visiva e l’uso di videocamere di sorveglianza per esplorare nuove estetiche. L’importanza dei glitch nelle immagini digitali: “Non sono difetti, ma modi unici di percepire il mondo. L’arte è un esercizio di libertà. Il mio studio? È spazio mentale”. Una nuova mostra al MACTE di Termoli
“Non riesco a isolare l’Urbano come categoria distinta, quando guardo la Natura penso a disegni dell’Architettura, quando lavoro su una Città la vedo principalmente attraverso le connessioni, le marginalità, le cerniere e le trame”