Il gesto liberatorio dell’ambasciatore israeliano all’Onu che dopo il voto per l’ingresso della Palestina ha distrutto la Carta delle Nazioni Unite nel tritacarte. Servirebbe un gesto simile anche alla Statale di Milano, quella che vieta i convegni pro Israele ma permette le occupazioni a quattro proPal che non vota nessuno
C’è questo Saint-Just dell’editoria di nicchia, romanziere castigamatti che fa impazzire il Fatto che non vuole partecipare a un premio letterario in Puglia perché premiano pure Vannacci. Motivo: la propria, auto-assertita, superiorità morale. Vabbè. Ma di quel che fa lo scrittore al Ddt, che ci frega?
Prove di egemonia culturale: niente di fatto. Sangiuliano invita al ministero la star di “Notte prima degli esami”, ma invece di incastonarlo nel Pantheon della nazione finisce per sorbirsi la proposta di riforma costituzionale pop del cantautore
Puoi anche fare un film “politico” sull’Ilva, ma se poi pensi che il cinema possa essere il succedaneo dell’acciaieria per fare vivere una città come Taranto, è anche peggio dell’economia politica di Giuseppi ed Emiliano
Il grottesco manifesto del candidato FdI Fiocchi col fucile dimostra che la crisi dei professionisti della comunicazione è davvero grave. Ma a farne le spese è soprattutto il Pd. Dopo il Vannacci con gli occhi bendati, un post sui social contro Meloni il cui senso subliminale era: “Votatela”
La “generazione ansia” e la generazione “lavorare stanca”. Gli specialisti si interrogano sulla fragilità degli adolescenti e danno (un po’ troppa) colpa alla scuola. Ma quando si cresce, dice una ricerca, il lavoro che dovrebbe rendere più sicuri, più liberi, finisce in fondo agli “interessi”. Un po’ comodo?
Appello ai volenterosi difensori della democrazia contro la censura: chi può spiegare ai violenti che a Torino gridano “fuori i sionisti dall’università” – che è un po’ peggio della censura –, e attaccano gli agenti che il vero fascismo è proprio il loro?
Chiedere a Mariolino Corso o ai messicani col sombrero come resistere al caldo sole d’estate. La foto (in mostra) di un tram di Torino e un ansioso commento raggelante su un giornale. Il sudore percepito e altre ansie da gen Z
I commenti da sbadiglio del circolino politico per l’addio del conduttore alla Rai (colpa di TeleMeloni, ovvio). Invece ha solo accettato una buona offerta, come fece ai suoi tempi Mike Bongiorno. E’ la moralità dei soldi, fatevene una ragione
Lo spettacolo della Champions League non è solo calcio e soldi, ma impianti e idee. Al nuovo Bernabeu hanno chiuso il tetto per evitare gli (improbabili) droni dell’Isis. In Italia non fermeremmo manco uno striscione. Caressa e Bergomi orgasmizzati
La Cedu ha condannato Berna per non aver fatto abbastanza contro il cambiamento climatico. Reato un po’ vago, vabbé. Ma il peggio è che la Svizzera produce emissioni di gas serra per lo 0,1 delle emissioni globali. Denunciare la Cina era troppo scomodo?
Hollande che vende all’asta lo scooter delle scappatelle presidenziali, Sunak che voleva risalire la china con le Samba e invece i social lo hanno steso. Forse i politici che ballano al ritmo di “muoviti muoviti” dovrebbero capire che nell’epoca della scemenza social non è più uno sport per loro