Tutto l’oro di Hezbollah

Con i suoi patrimoni miliardari, l’organizzazione libanese è tra le più ricche organizzazioni terroristiche mentre il Libano sprofonda nella crisi economica. Oggi Israele bombarda le sue banche. Ecco da dove vengono i soldi

Tre storie di ordinario antisemitismo in Francia

Zineb El Rhazoui ha definito il pogrom del 7 ottobre “un atto di resistenza e di disperazione”. Ritchy Thibault ha invocato ?l?intifada? durante una manifestazione pro Palestina. A Poitiers alcune strade sono state intitolate ai leader di Hamas. Apologia del terrore e non solo
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Il #metoo della sinistra spagnola

Il leader progressista e femminista Íñigo Errejón, tra i fondatori di Podemos, è travolto dalle accuse di molestie. E nella lettera di addio dice che è colpa del neoliberismo

Chi sono i soldati di Kim in Russia

Dal raid alla Casa blu alla guerra contro Kyiv: il dittatore nordcoreano manda lo Storm Corps a combattere la guerra di Putin. Il video degli ucraini ai soldati: ?Non devi morire per forza in un territorio straniero?
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Il nuovo ordine che voleva Sinwar è svanito

Ora i paesi arabi si allineano e Hezbollah perde peso a Beirut. Così Riad approfitta delle ambizioni ridimensionate dell’Iran. Intervista ad Avi Melamed, responsabile di Affari mediorientali all’Eisenhower Institute
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In Ue sta nascendo una nuova maggioranza Ursula, senza il Pse

Gli strateghi del Ppe pensavano di usare l’intesa con le destre solo come deterrente, invece si sta trasformando progressivamente in qualcosa di stabile: dai migranti al premio Sacharov, fino ai dossier green. Ma il gioco delle due maggioranze potrebbe presentare il conto
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Attal fa tre conti alla rovescia e Macron cerca di farlo tornare nell’ombra

L’ex primo ministro francese era per tutti il delfino inatteso del presidente, ora è un leader ferito in cerca di riscatto. Il suo obiettivo è “de-macronizzare” Ensemble pour la République: in testa ha la nuova eventuale “dissolution”, le elezioni municipali del 2026 e la conquista dell’Eliseo
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Una nuova èra di guerra

La conferma di soldati nordcoreani a sostegno di Putin cambia gli equilibri globali: se i soldati di Kim Jong Un sono pronti a morire in Ucraina per il Cremlino, quest’ultimo deve essere pronto a dare qualcosa di molto importante a Pyongyang. La strategia della “pazienza strategica” da parte dell’occidente non può resistere a lungo

Blinken deve stare attento alle paci frettolose

Il segretario di stato americano è in medio oriente per portare una tregua tra Israele, Hamas e Hezbollah, ma il più grande fattore di destabilizzazione dell’area che non ha abbandonato l’idea di eliminare lo stato ebraico è l’Iran

La minaccia di Kim Jong Un al confine d’Europa

Pyongyang manda soldati a combattere per Putin. La prima conseguenza è che Seul rafforza la sua alleanza con la Nato e vuole mandare armi letali direttamente all’Ucraina. La seconda è che l’Ue inizia a riconoscere il regime nordcoreano come un rischio globale
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Il dibattito tedesco sui legami (stretti) tra intelligence e antiterrorismo

L’arresto di un libico che stava pianificando un attentato terroristico contro l’ambasciata israeliana a Berlino è avvenuto grazie a una segnalazione “di un’agenzia d’intelligence straniera”. Il Germania si discute a proposito dei troppi lacci normativi e burocratici dei servizi segreti
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L’Ungheria chiede la revoca dell’immunità per Ilaria Salis

La richiesta è stata avanzata dagli eurodeputati del premier ungherese. La deputata di Avs: “Il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e non ceda alla prepotenza di una democrazia illiberale”. Dura l’accusa del portavoce di Orbán Zoltan Kovacs: “Tu non sei democratica e non sei una martire. Sei una delinquente comune”
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La scommessa sull’Ue vinta a metà di Maia Sandu

La presidente della Moldavia ha dietro alle spalle una carriera di rischi, il referendum è stato l’ultimo. La campagna elettorale per il ballottaggio e le sfide alla destabilizzazione di Mosca
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“Domani ci divertiremo”. Il libro-show della dissoluzione estiva di Macron

“La surprise du chef” della redazione francese di politico (ECC) nasce dall’idea di raccontare le ultime elezioni in Francia e di “lasciare una traccia, di dettagliare ciò che è accaduto in quel mese folle”, come afferma Pauline de Saint-Rémy che ha coordinato il lavoro assieme alle altre firme della newsletter Playbook Paris
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“Salviamo il patrimonio culturale di Odessa”

Il testo e le firme dell’appello urgente inviato al direttore generale dell?Unesco per chiedere al presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, di rinviare le decisioni riguardanti il patrimonio culturale di Odessa fino alla fine della guerra, quando potranno aver luogo consultazioni pubbliche
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In Moldavia vince Sandu e il Sì al referendum sull’Ue

I moldavi hanno dato il via libera all’inserirmento in costituzione dell’obiettivo di aderire all’Ue: 50,31 per cento i voti a favore, 49,69 per cento quelli contrari. Secondo il governo moldavo, la Russia avrebbe speso fino a 100 milioni di euro per interferire nelle elezioni
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L’Ue sulla via dell’orbánizzazione

“Return hubs”, sospensione del diritto d’asilo, critiche allo Stato di diritto. L’estrema destra avanza in Europa e i leader europei iniziano a fare gli Orbán. E non solo nelle politiche migratorie
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Soldi, armi, bugie. Putin applica alla Moldavia al voto il manuale collaudato in Ucraina

Il voto per le presidenziali e per un referendum sull’adesione all’Ue in Moldavia. Poiché la Russia ha piani alternativi rispetto alla leadership pro europea di Chisinau, il voto è una questione di esistenza stessa del paese: se s’interrompe il percorso verso l’Ue, la Moldavia soccombe. Tutti i paesi su cui Mosca vuole esercitare la sua influenza si ritrovano nella stessa condizione: difendersi o smettere di esistere
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Gli scanner più controversi di Cina arrivano nei porti italiani

L’indagine della Commissione europea e gli allarmi dell’America e della Lituania riguardo all’azienda parzialmente controllata dal governo cinese. Eppure Huawei era stata esclusa dal nostro 5G per motivi di sicurezza . Il nodo da sciogliere da Palazzo Chigi, fra appeasement con Pechino e sicurezza nazionale
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La guerra finisce quando è vinta

Il boia Sinwar non è morto “per caso”. E la decapitazione di Hamas offre l’occasione per impostare una politica del dopo, il negoziato sugli ostaggi e porre fine all’incubo di un paese intero: chi ha avuto ragione e chi torto
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La morte di Sinwar è davvero “l’inizio della fine”?

La guerra non finisce ora, Hamas non ha smesso di esistere ma è tramortita: il gruppo era abituato a funzionare come un’orchestra, Sinwar l’ha trasformato in uno show da solista. La successione, l’accordo sugli ostaggi, l’impatto sull’Iran
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Biden incontra gli europei “allineati” e chiede più impegno nella difesa di Kyiv

Parlando accanto a Scholz nella sua visita in Germania, il presidente americano ha sottolineato l’importanza dell’impegno tedesco nella spesa militare al 2 per cento del pil, invitando a perseverare su questa strada, perché la richiesta ai partner europei di partecipare con più fondi alla Nato sarà comunque insistente, sia con Harris che con Trump
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La ridotta antitrumpiana in Arizona ha lo spirito di McCain

La candidata democratica Kamala Harris prova a recuperare i voti tra i repubblicani che non amano il tycoon in Pennsylvania e Michigan celebrando la memoria dell’ex senatore John McCain: “Era un uomo fedele ai suoi princìpi, credeva nell’importanza del patriottismo e del sacrificio”
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I piani dell’alleanza dei regimi

Sul fronte antioccidente, c’è probabilità che Iran ed Emirati Arabi Uniti stiano finanziando la guerra in Sudan, fra i peggiori disastri umanitari al mondo. Dall’altro lato, i soldati nordcoreani sbarcano in Russia per farsi addestrare dalle milizie di Mosca e combattere al loro fianco in Ucraina

Oxford cerca un nuovo chancellor mentre combatte contro i perenni offesi

Nel carnevale di candidature per sostituire Lord Chris Patten, in cui non mancano un corbyniano che vuole abolire gli esami finali, un teologo e astrofisico che si presenta come l?unico ?apertamente anti woke?, ci sono due donne rettrici di collegi: Elish Angiolini e Jan Royall
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Il silenzio di Guterres sull’uccisione di Sinwar

Il segretario dell’Onu Ban Ki-moon definì un “momento spartiacque” l’omicidio di Osama bin Laden, ma il suo successore non ha ancora detto nulla su quella del leader di Hamas. L’imbarazzo per il documento di “un’insegnate dell’Unrwa” trovato sul posto dove si nascondeva il terrorista
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I guai di Asml riguardano l’Europa dei chip

Il colosso olandese dei semiconduttori è crollato in Borsa per un errore di comunicazione e molte aspettative disattese. Rischia di dipendere dai suoi clienti asiatici (la Cina in primis) molto più di quanto loro non dipendano dall’unico grande fornitore europeo

Netanyahu convoca una riunione di governo. Meloni atterra in Libano

La morte di Sinwar rafforzerà “lo spirito di resistenza”, dice l’Iran all’Onu. Continuano le operazioni nella Striscia e nel sud del Libano. Un attacco aereo israeliano colpisce una scuola. Da Berlino, Biden chiede di “andare avanti sul cessate il fuoco”
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Nessuna risposta dall’Onu sulla missione Unifil

L’organizzazione delle Nazioni Unite ancora una volta si nasconde sotto il tappeto. Intanto il ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato di “crimini di guerra” da parte di Israele contro le forze di peacekeeping internazionali in Libano

Sinwar è morto, Hamas resta ma è trasformato

La caccia al terrorista si conclude a Rafah. Il gruppo non è finito, ma il negoziato è ribaltato e Netanyahu dice ai terroristi: risparmieremo chi lascia andare gli ostaggi. Il corpo del capo adesso diventa parte dell’accordo
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Dalle piazze ai campus, Sinwar era l’eroe delle folle antisemite occidentali

Da Seattle a Malmö, il leader di Hamas era riuscito a conquistare cuori e menti di un pezzo di occidente: “Sinwar ti amiamo, non lasceremo che tu muoia”. Se Israele non lo avesse eliminato, sarebbe finito come Marwan Barghouti, l’architetto della Seconda Intifada scambiato per un Mandela dai giornali italiani
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Trump, senza vergogna, punta a dissolvere l’impero americano

La teoria del complotto secondo la quale il deep state che devia uragani. La musica al posto del dibattito politico. Impensabile ma pensabile è che un formidabile condannato per reati infamanti, un incitatore paragolpista possa vincere di un’incollatura a novembre
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