Fondono jazz, rap, soul, hip-hop e sabato divideranno il palco del Gaeta Jazz Festival. “Aprire l’ascoltatore all’idea di non conformità di genere musicale” è la missione della cantante franco-caraibica. Il batterista americano racconta in anteprima i brani del suo nuovo album
“Immergersi in profondità fino al cuore pulsante del suono,” affinché possa nascere “qualcosa che parla e commuove”. I ritmi e i pensieri di Adi Oasis e Kassa Overall si fondono ancor prima di dividere il palco al Gaeta Jazz Festival. Adeline Michèle Pétricien, bassista e cantante di origine caraibica, nata e cresciuta a Parigi, ha imparato a suonare la chitarra da adolescente e, dopo un anno al college, ha deciso di trasferirsi a New York, dove vive stabilmente, per dedicarsi completamente alla musica. Inizia a suonare da bambino la batteria invece Kassa Purush Overall, artista jazz nominato ai Grammy. “Non è mai stato un giocattolo che fa rumore ma un’arma capace di esprimere le frequenze della gioia e della positività”, racconta al Foglio. Le loro musiche sono un mix di diversi generi, dal jazz al soul fino all’R&B. “Ascolto semplicemente la musica degli altri e mi sento ispirata”, racconta Oasis mentre Overall si diverte a “unire i vari elementi sonori” di jazz e rap. E ispirazione per il modo di fare musica dei due sono anche i propri figli. “Sono diventata madre da poco – racconta Adi Oasis – e vedo che questo influenza il modo in cui affronto il lavoro, ora ho un approccio più personale e intimo”. “Ho un figlio di un anno che ama colpire i piatti della batteria, gli regala gioia, proprio come facevo io da piccolo con quella che aveva mio fratello maggiore Carlos”, racconta invece Kassa Overall.
Ai due artisti piace documentare sui social la propria vita privata e il tour. “Amo intrattenere le persone – racconta il batterista di Seattle – e creare qualcosa di così bello che faccia venir voglia di guardarlo, non cerco mica i like”. Se da una parte ci sono i video del piccolo Seneca Overall dietro le pelli, dall’altra l’artista parigina racconta un evento che le ha dato modo di cambiare la sua “percezione di una situazione, da negativa a positiva. Una volta – scrive sui social – la compagnia aerea perse il mio bagaglio e io decisi di indossare l’accappatoio dell’hotel sul palco, e quello è ancora oggi uno dei miei show preferiti in assoluto”.
L’ultimo progetto discografico della cantante, “Lotus Glow”, risale al 2023. Le 14 tracce riflettono al meglio la sua crescita personale e le sfide che ha dovuto affrontare nel perseguire i suoi sogni. “Una celebrazione della resilienza e un omaggio ai miei antenati dopo aver attraversato molti momenti difficili”. E proprio “come il fiore di loto che emerge dal fango, sento di essere più forte e luminosa”.
Per il batterista statunitense invece il nuovo progetto discografico, “CREAM”, vedrà la luce il 12 settembre 2025 e ce lo racconta in anteprima. Sono “esplorazioni jazz di otto brani canonici hip-hop”. Il titolo gioca su “C.R.E.A.M.” del Wu-Tang Clan, brano che nell’album il jazzista rivisita come un valzer spirituale che attinge a ritmi dell’Africa occidentale. Una delle prime tracce create è stata la sua interpretazione del classico di Dr. Dre, “Nuthin But A G Thang”. Nel disco poi fonde la bossa nova con “Big Poppa” di Notorius B.I.G. e prendono nuova forma anche “Rebirth of Slick (Cool Like Dat)” dei Digable Planets, “Check the rhime” degli A Tribe Called Quest e “SpottieOttieDopalicious” degli Outkast. Il finale è affidato a “Back that Jazz up”, l’inno del rapper Juvenile a New Orleans. In questo quarto progetto il musicista di Seattle rende omaggio alle due grandi passioni della sua giovinezza: l’hip-hop e la batteria jazz nella tradizione di Elvin Jones. “Tutto è connesso, bisogna aprire l’ascoltatore all’idea di non conformità di genere musicale” è la missione musicale di Kassa Overall.
Per Adi Oasis invece la musica ha il ruolo di “confortare l’anima, è una bomba per il cuore”. E fa suo il mantra di Nina Simone, “l’obbligo di ogni artista è quello di riflettere i tempi e le situazioni”.