Gigantesca esplosione in un distributore a Roma. Diversi feriti tra i soccorritori

Questa mattina a Roma due esplosioni in un distributore di benzina e gpl, con l’incendio di una cisterna, hanno causato 50 feriti, di cui due in pericolo di vita. Inoltre, una cinquantina di persone è stata evacuata dalle proprie abitazioni. Intorno alle sette di venerdì mattina erano stati allertati i soccorsi per un incidente in via dei Gordiani 32, in zona villa De Sanctis, Casilino: a quanto pare, un camion urtando una conduttura di un distributore dell’Agip, aveva provocato una fuoriuscita di gpl ed era scoppiato un primo incendio. In seguito, durante le operazioni di messa in sicurezza, c’è stata “un’esplosione conseguente a un ‘blif da gpl’ (un malfunzionamento dell’impianto del gas, ndr) equiparabile all’esplosione di una bomba”, come ha spiegato il direttore regionale dei vigili del fuoco del Lazio, Ennio Aquilino. Il forte boato è stato udito in più parti della città, anche distanti diversi chilometri. L’onda d’urto, spiegano i pompieri, intervenuti con un carro schiuma e un elicottero, è di circa 200 metri.

A quanto si apprende dalla questura, oltre ai civili, tra i feriti ci sono 9 poliziotti, un carabiniere e un vigile del fuoco. Forze dell’ordine e soccorritori erano infatti già sul luogo per mettere in sicurezza la conduttura danneggiata dal camion e spegnere le fiamme che avevano coinvolto anche un deposito giudiziario che si trova alle spalle del distributore. Proprio l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco e degli agenti aveva spinto i cittadini ad allontanarsi dalla zona, che tra l’altro è meno densamente abitata di altre, in un quadrante di Roma tra i più popolosi. Due dei feriti al momento sono a rischio della vita: sono entrambi supportati dalla ventilazione meccanica, uno ha ustioni sul 55 per cento del corpo e l’altro sul 25 per cento e ha patologie pregresse. Inoltre i due uomini, ricoverati presso la Uoc Grandi Ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio, presentano danni da inalazioni e barotrauma. Fanno sapere dalla Asl Rm2 che “le loro condizioni sono critiche, abbiamo chiamato i familiari preparandoli a ogni scenario”.

La ricostruzione dell’incidente

Secondo le prime ricostruzioni, confermate da fonti della polizia di stato, a causare l’esplosione al deposito di gas in via dei Gordiani sarebbe stata una fuoriuscita di gpl durante le operazioni di scarico da un serbatoio a una autocisterna. Al vaglio anche l’ipotesi che a causare la fuoriuscita del gpl possa essere stato l’urto della autocisterna con un tubo conduttore. Prima che si verificasse l’esplosione, infatti, era già in corso l’evacuazione dell’area e la messa in sicurezza da parte delle forze dell’ordine. Mentre vigili del fuoco e forze dell’ordine stavano lavorando, ha detto il questore di Roma, Roberto Massucci, “c’è stata l’esplosione principale”. I soccorritori e il gestore del distributore sono quindi “stati investiti da quest’esplosione molto forte”.

Quello che si vede nella fotografia qui, sotto scattata sul luogo dal Foglio, è il tetto della cisterna, volato a oltre 300 metri dalla pompa di benzina.

“È avvenuta questa forte perdita gpl, una sorta di petrolio liquefatto che quando esce dal contenitore gassifica e quindi aumenta il proprio volume di quasi 300 volte”, ha spiegato il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Eros Mannino. “Durante le operazioni di rifornimento c’è stata la fuoriuscita di questo gas che poi invaso l’area del distributore e si è innescata, provocando la prima deflagrazione che ha addirittura portato a dei piccoli incendi al di fuori del perimetro del rifornimento”. A quel punto è partita la prima chiamata ai soccorsi ma nel frattempo, ha sottolineato Mannino, “il gas ha continuato a fuoriuscire” e così “è avvenuto il collasso della autocisterna di rifornimento che aveva gran grandi quantità di gas”, provocando “una seconda esplosione più forte”.

“A fianco al distributore c’era un deposito di ambulanze che aveva all’interno delle bombe d’ossigeno, circostanza che può aver causato delle deflagrazioni”, ha detto invece il maggiore dei Carabinieri Andrea Quattrocchi. Sulla base della documentazione raccolta, i pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, apriranno un fascicolo di indagine: al momento procedono per lesioni colpose.

I danni e i rischi ambientali

La deflagrazione ha provocato danni ad alcuni palazzi della zona: vetri rotti, infissi divelti e detriti che sono volati anche a metri di distanza. Sette gli edifici scolastici danneggiati nei dintorni.

Nei pressi del luogo dell’esplosione c’è un centro estivo. “Ai primi sentori di fumo intorno alle 7:30 abbiamo fatto evacuare i bambini, erano presenti in otto. Sono arrivati i genitori, i ragazzi stanno tutti bene. Se fosse successo un’ora più tardi sarebbe stata una strage: ci sarebbero stati i 60 bambini del centro estivo, noi responsabili e 120 prenotati in piscina. Il centro sportivo è danneggiato, sembra un campo di battaglia”, ha detto il presidente della polisportiva Villa De Sanctis, Fabio Balzani. Qui sotto le immagini.

Una squadra di tecnici dell’Arpa Lazio è intervenuta per un sopralluogo e ha installato un campionatore per la valutazione della qualità dell’aria, in particolare per verificare la presenza e la quantità di sostanze chimiche inquinanti come diossine, IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e PCB (policlorobifenili), in quanto si tratta delle sostanze che generalmente possono formarsi a seguito di eventi di questa natura. Gli esiti delle analisi non sono ancora disponibili.

Protezione Civile e Asl Roma 2 invitano i cittadini a seguire le seguenti raccomandazioni/indicazioni nell’arco di tre chilometri dal luogo dell’esplosione, per limitare l’esposizione ai fumi e ai prodotti della combustione potenzialmente dannosi per la salute: non sostare nei pressi dell’area interessata dall’incendio; per quanto possibile rimanere all’interno delle abitazioni. In caso di necessità, uscire utilizzando i dispositivi di protezione Ffp2; mantenere chiuse le finestre; disattivare gli impianti di ventilazione (condizionatori, ventilazione meccanica controllata, cappe aspiranti) per evitare l’immissione di area esterna insalubre; evitare l’utilizzo di veicoli: la circolazione con finestrini aperti o sistemi di ventilazione attivi può aumentare il rischio di inalazione di sostanze irritanti; astenersi dal consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati in zona, fino a nuova comunicazione. Particolare attenzione deve essere posta da parte dei soggetti più vulnerabili: neonati, bambini e adolescenti; persone anziane; soggetti affetti da patologie croniche, cardiovascolari o da condizioni immunodepressive; donne in gravidanza. Per informazioni è attiva la Sala Operativa h24 della Protezione Civile al numero verde 800 854 854.

L’intervento delle autorità

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue le conseguenze di quanto accaduto. La premier ha sentito il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, che si è recato sul posto, e si tiene in stretto contatto con il sottosegretario Alfredo Mantovano, costantemente informato dalle autorità competenti, con particolare attenzione alla salute delle persone coinvolte. “Grazie alla prontezza e alla professionalità evidenziati nel primo intervento di messa in sicurezza e chiusura dell’area interessata e alla rapidità dei soccorsi, è stato possibile evitare che questo tragico evento avesse conseguenze ancora più gravi”, ha detto la premier Meloni, che ha poi ringraziato tutti le squadre impegnate nei soccorsi: “Grazie alla prontezza e alla professionalità evidenziati nel primo intervento di messa in sicurezza e chiusura dell’area interessata e alla rapidità dei soccorsi, è stato possibile evitare che questo tragico evento avesse conseguenze ancora più gravi. Il coordinamento immediato tra le diverse unità operative e il coraggio dimostrato testimoniano, ancora una volta, il valore straordinario delle donne e degli uomini che ogni giorno lavorano per garantire la sicurezza, l’incolumità e la salute dei cittadini”.

Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha espresso “piena vicinanza alle persone coinvolte e alle loro famiglie”. “Alcune delle persone ferite hanno riportato ustioni e traumi, ma grazie al pronto intervento dei soccorritori, sono stati immediatamente trasferiti nelle strutture ospedaliere più vicine”. “La situazione è sotto controllo ed è stata dichiarata cessata per quello che riguarda l’emergenza sanitaria, adesso c’è anche Arpa che farà il monitoraggio dei dati ambientali”, ha aggiunto Rocca.

Qui sopra un video girato da un testimone nel parco di Villa De Sanctis.

“Sono state evacuate immediatamente le tre palazzine nella via parallela, tutte le scale che danno sul distributore, Arpa ha già iniziato il monitoraggio della qualità dell’aria”, ha aggiunto il sindaco Gualtieri. “L’impatto di questa esplosione, che da quanto si può vedere è stato veramente terribile, grazie al prontissimo intervento dei vigili del fuoco, della polizia, della polizia locale e di tantissimi altri soggetti che si sono recati immediatamente sul posto non ha avuto le conseguenze tragiche che quella dimensione e quella potenza avrebbe potuto determinare”.

Le testimonianze

“Erano le otto meno un quarto circa, era appena uscito da casa, l’aria odorava di gas, poi di bruciato. Si sentivano piccole esplosioni, tipo petardini. Poi, qualche minuto dopo, un rumore assordante. Come fosse una bomba. Ho avuto paura, era un suono che non avrei mai rivoluto sentire”, racconta al Foglio Danil. Suono di un passato lontano, “quello delle bombe su Vukovar. Ero bambino, le ricordo come fossero esplose ieri. Oggi ho avuto i brividi quando ho sentito quel boato e ho visto il fumo nero salire”. Centocelle, il quartiere dove vive Danil, non è lontano da viale dei Gordiani, “sembrava fosse esploso il terreno sotto i piedi tanto era assordante”. Danil parla di piccoli danni anche nei quartieri vicini, tipo vetrate rotte.

I precedenti

Non è la prima volta che a Roma si verificano roghi ed esplosioni con conseguenze drammatiche per fughe di gas o incendi di carburante. Il 27 novembre 2001, un’esplosione da fuga di gas metano in un palazzo residenziale, in via Ventotene provocò la morte di otto persone (quattro vigili del fuoco e quattro donne) e decine di feriti. Il 12 maggio 2015, tre persone rimasero intossicate a causa di un incendio scoppiato in un distributore di benzina sulla via Tiburtina. Il 23 maggio 2025, un incendio presso una stazione di servizio, in via della Consolata, zona Bravetta durante il rifornimento di un Suv, ha causato un’esplosione e il conducente del veicolo è restato gravemente ustionato.

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