L’ex assessore milanese e promotore del marketing territoriale ora guiderà i grandi progetti milanesi, dalle Olimpiadi alla nuova sede Rai
Sarà Giovanni Bozzetti il nuovo presidente di Fondazione Fiera. Lo si era detto, lo si era scritto, sta succedendo rapidamente. Attilio Fontana ha mandato la famosa “letterina” a Beppe Sala, che darà il suo “concerto” per la nomina che chiude l’epoca di Enrico Pazzali in Fondazione e ne apre una nuova. Che, tuttavia, dalla precedente eredita progetti e lavori da portare avanti: la sede Rai milanese, le Olimpiadi, gli investimenti copiosi sulla città. Dunque, Giovanni Bozzetti. Come abbiamo scritto sul Foglio la scorsa settimana, una figura con postura da mediatore, non da conquistatore. Quantomai adatta a un luogo che da sempre è la camera di compensazione del vero potere milanese. Se c’è un salotto buono, è Fondazione Fiera. Ci sono tutti: dalla Regione al Comune alla Camera di Commercio ad Assolombarda. E ci sono tutti gli interessi e i progetti, oltre che i fondi per portarli avanti. Ma chi è Giovanni Bozzetti? Forse, un predestinato. Uno di quelli che nascono con un talento e un pallino. Il talento è quello di saper intrattenere rapporti umani con chiunque: non solo della propria visione politica (è sempre stato, da An a Fdi, dalla stessa parte), ma con tutti. E il pallino: il marketing territoriale. Fin da quando era giovanissimo assessore per Gabriele Albertini. Quindi: piccolo ritratto non autorizzato.
Figlio unico di papà Renzo, oggi 87enne, e mamma Lucia. Lui imprenditore del settore elettromeccanico e biotecnologie, lei casalinga. Nasce a Soresina, provincia di Cremona, ma ha sempre abitato tra Milano e Milano 2, il Bozzetti. Liceo classico privato cattolico, il Gonzaga di via Vitruvio, tra la Stazione Centrale e Porta Venezia. Laurea in Cattolica in Economia e Commercio con una tesi che pare, ancora una volta, una predestinazione: “La gestione dell’Iri come razionalizzazione degli oneri impropri”. Relatore il prof. Severino Sterpi, titolare della cattedra di Economia delle aziende pubbliche. Dopo la laurea Bozzetti va a fare la naja nei carabinieri: fonda pure una sezione dell’associazione nazionale dell’Arma, e diventa coordinatore regionale e vice ispettore. La politica la incontra presto: giovanissimo vicesindaco di Segrate, è là che incontra Ignazio La Russa. Un incontro che cambia la vita. Viene nominato – sempre giovanissimo – assessore da Albertini, ovviamente in quota An. Si fa vedere: inventa le notti bianche, poi esportate in tutta Italia. Inventa “Milano incontra la moda”, ovvero l’unica occasione in cui la “gente comune” può respirare l’aria delle fashion week senza andare alle sfilate. Albertini è contento, e gli darà l’Ambrogino d’Oro. L’idea è sempre la stessa: disseminare in città qualcosa che si svolge in un luogo. Un po’ il modello fuori-Salone, per intenderci. Ed è proprio per questo che a Futuro Direzione Nord, lo scorso maggio in Assolombarda, aveva annunciato che la cosa migliore da fare era provare con le “fuori Olimpiadi Milano Cortina”, portando in città lo spirito di una competizione invernale che per adesso (sarà il caldo) non c’è proprio. Da presidente di Fondazione Fiera lo potrà fare, se vorrà. Tornando alla biografia, la politica pura finisce presto: si dà un ruolo tecnico-politico. Consigliere del ministro della Difesa Ignazio La Russa, con inserimento nel comitato presieduto da Giuliano Amato per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Poi presidente di Infrastrutture Lombarde, dal 2006 al 2012, con 12 miliardi di appalti e lavori pubblici portati a termine: la nuova sede della Regione, gli ospedali, le autostrade. La stagione forse più bella e apprezzata del formigonismo. Poi ancora la difesa: vicepresidente di Difesa Servizi spa. E adesso consigliere della presidenza del Senato. Insegna, con gusto, in Cattolica. Ripete ai suoi studenti che la cosa importante è non mollare. Pare lo dica anche a se stesso quando guarda il Milan, di cui è tifoso, malgrado Ignazio La Russa sia notoriamente interista: si sa, il calcio trascende la fede politica. E lo ripete anche al figlio, 27 anni, che lavora in finanza. La moglie di Giovanni Bozzetti è una top model figlia di una russa e un ucraino: Ludmilla Voronkina, che ha sposato ad Abu Dhabi. Non un caso: Bozzetti è quasi una istituzione nelle relazioni tra governo e aziende degli Emirati Arabi e controparti italiane. Si è inventato alcuni anni fa Investopia, che è diventato un evento alla Borsa Italiana nel quale i ministri italiani dialogano con quelli emiratini. Quattro libri all’attivo, tre editi da Educatt, dedicati al suo interesse per il marketing territoriale. E uno invece per Mondadori. Il titolo? “Emirati: nulla è impossibile”. Per Fondazione Fiera un buon auspicio, si spera.