Non si può trasformare, caro Mef, la prevenzione in una tassa sulle imprese
Il capo dello stato ha pronunciato parole chiare, sul ruolo dello stato e delle assicurazioni private in materia di danni e catastrofi prodotte da eventi climatici estremi. “La limitazione dell’impegno dello stato nella copertura di alcune tipologie di calamità derivanti da eventi climatici estremi – ha detto Mattarella – rende ancora più rilevante la protezione assicurativa. Ma questo non esonera le istituzioni dagli obblighi della prevenzione”. Non può esserci una ritirata generale dello stato, che demandi rischi e costi ai soli privati. Il governo ha differito l’obbligo di stipulare tali polizze per le micro, piccole e medie imprese al 1° ottobre 2025, mentre per le grandi imprese il termine è rimasto fissato al 31 marzo scorso. Tuttavia la proroga non ha risolto il problema. E, se resta tale, non è in linea con le parole di Mattarella.
Come abbiamo più volte ricordato, quando in altri paesi grandi europei si è passati dalla volontarietà all’obbligatorietà delle polizze per catastrofi e rischi sismici e idrogeologici, lo si è fatto attraverso un graduale percorso di anni basato su incentivi premiali alle imprese. Che da noi continuano invece a mancare. E sono stati costruiti modelli assicurativi di diverso genere, dalla Francia alla Spagna e al Regno Unito, in cui però garanzie pubbliche restano, come anche significativi sgravi sulle quote dei premi da pagare a carico delle piccole imprese (in Italia il Mef sembra deciso ad addossare costi e rischi ai soli privati). La proroga di tre mesi che vi è stata alle scadenze del 31 marzo è stata positiva, perché alle imprese serve più tempo per adeguarsi alla luce dei costi elevati e delle incertezze normative che avevano caratterizzato l’entrata in vigore dell’obbligo. Ma, in assenza di un adeguato impegno dello stato nella prevenzione e nella copertura almeno parziale delle polizze attraverso incentivi, le sole polizze private rischiano di tradursi in una tassa aggiuntiva sulle imprese. Se la messa in sicurezza del territorio resta come oggi una sfida persa dallo stato, l’obbligo di polizza diventa un nuovo ostacolo a rendere le PMI italiane più forti e competitive. Questo è il significato delle parole di Mattarella. Vedremo se il governo vorrà tenerne conto.