Il centro che vuole Schlein, le finte minacce in Ue e le paure del Pd

Goffredo Bettini tesse contatti con Conte e Renzi. Elly Schlein dà il via libera ma vincola la premiership alle primarie. Intanto punta tutto sulla sanità per recuperare consensi e valuta se anticipare il congresso per gestire le tensioni interne. Al Nazareno torna Nico Stumpo

Raccontano che casa Bettini sia diventata il crocevia dei dem che cercano di aiutare la creazione di un centro da affiancare a Pd, Movimento 5 stelle e rosso-verdi. L’esponente del Partito democratico ha quindi ripreso a fare politica con una certa continuità, mantenendo sempre un buon rapporto con Giuseppe Conte a cui ha spiegato che è necessario un soggetto politico centrista se si vuole pensare di battere le destre. E l’ex premier si è convinto che l’amico Goffredo abbia ragione. Raccontano, addirittura, che Bettini abbia avuto degli abboccamenti con Matteo Renzi, con cui i rapporti non sono sempre stati buoni. Anzi. La segretaria Elly Schlein, ovviamente, è al corrente di tutto questo lavorìo e ha dato il suo via libera all’operazione. A una condizione: che nessuno pensi di ostacolare la sua corsa a candidata premier. Non si pensi, quindi, a trovare un federatore nell’area di centro perché la leader dem non cederà quel posto. E ha un’arma per contrastare qualsiasi opa ostile: le primarie. Schlein infatti è convinta che se si andasse alle primarie di coalizione per la scelta del candidato premier del centrosinistra l’esito sarebbe scontato e la sua vittoria nei gazebo assicurata.


Gli ultimi sondaggi hanno rivelato che, contrariamente a quanto pensavano i leader del centrosinistra, il pacifismo non porta troppi voti. Le ultime rilevazioni di Nando Pagnoncelli danno infatti in calo sia il Partito democratico che il Movimento 5 stelle. Per questa ragione Elly Schlein ha ripreso a cavalcare con forza uno dei temi che le avevano portato fortuna nelle ultime elezioni locali e regionali. Cioè, quello della sanità. Alla Festa del Pd di Roma, la segretaria dem ha parlato quasi esclusivamente di questo argomento e si è assicurata che fosse centrale nella sua intervista dal palco della manifestazione chiedendo a Flavio Alivernini di chiamare a interrogarla un giornalista specializzato in sanità.


Di recente Elly Schlein ha lasciato intendere che i socialisti e i democratici europei potrebbero non supportare più la maggioranza che ha eletto la commissione presieduta da Ursula von der Leyen. Ma in realtà quella ventilata minaccia non sembra aver fatto molto effetto a Bruxelles. La presidente della Commissione Ue sa che gli spagnoli sono scontenti e che gli italiani, visto il rapporto che lega la segretaria del Pd a Sanchez, seguono a ruota gli ispanici, ma la verità è che i socialisti e i democratici non hanno intenzione alcuna di far saltare il banco a Bruxelles. E i primi a non voler uscire dalla maggioranza sono gli europarlamentari del Pd.


Raccontano che al Nazareno si veda sempre più spesso Nico Stumpo. Responsabile organizzativo del Pd ai tempi di Pier Luigi Bersani segretario, il parlamentare calabrese è tornato a occuparsi delle cose dem per dare una mano al sempre indaffaratissimo Igor Taruffi. Stumpo è l’uomo che ha aiutato Bersani a vincere contro Franceschini e che lo ha fatto poi rivincere alle primarie per il candidato premier, quelle in cui l’allora leader del Partito democratico venne sfidato da Matteo Renzi. Insomma, Stumpo è una garanzia, tanto più adesso che la segretaria deve decidere se fare o meno il congresso anticipato o se risolvere il contenzioso con i riformisti in un’assemblea nazionale a luglio.

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