Le farmacie di Sesto e i missili dell’Iran

I farmaci d’Israele boicottati vengono dai laboratori colpiti da Teheran

Nelle farmacie comunali di Sesto Fiorentino non saranno più in vendita farmaci israeliani. Interrotte anche le relazioni istituzionali e commerciali. Il sindaco, Lorenzo Falchi, dice: “Goccia nel mare, ma dobbiamo fare la nostra parte”. Intanto professori, ricercatori e laureati del Weizmann Institute of Science di Rehovot erano in lutto per la massiccia devastazione fisica che alcuni dei suoi edifici hanno subito dopo che i missili balistici della Repubblica islamica dell’Iran hanno colpito il campus la scorsa settimana. Distrutti laboratori, attrezzature, preziosi campioni di tessuto, animali da laboratorio e il lavoro di studenti israeliani e stranieri. L’Ullmann Building of Life Sciences, dove i ricercatori si dedicano alla ricerca sul cancro, sono stati i più colpiti ed è probabile che dovranno essere demoliti e ricostruiti. Una delle menti del Weizmann, Ruth Arnon, docente di Immunologia, si occupa di vaccini antitumorali e antinfluenzali. Assieme a Michael Sela, Arnon ha sviluppato il farmaco per la cura della sclerosi multipla Copaxone.

Ora, forse quelli di Sesto Fiorentino volevano soltanto fare sfoggio di solidarietà antisionista, ma se la sono presa con il paese che ha il maggior numero di scienziati pro capite al mondo. Uno dei più importanti geni soppressori del tumore, chiamato “p53”, è stato clonato dagli scienziati dell’Istituto Weizmann di Rehovot, nominato “miglior posto di lavoro accademico del mondo” al di fuori degli Stati Uniti dall’inchiesta condotta ogni anno dalla rivista Scientist. Anche un metodo diagnostico non invasivo per rilevare il tumore al seno e alla prostata è stato sviluppato sempre dal Weizmann. Che i missili iraniani lo abbiano distrutto dovrebbe far coprire di vergogna più di un dirigente politico di Sesto che flirta col boicottaggio.

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