La Bocconi ospita Francesca Albanese: “Mente straordinaria”

La relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati chiuderà un ciclo di incontri di Wired. Così dal palco dell’ateneo milanese verranno espresse posizioni in contrasto con la condotta della Bocconi dal 7 ottobre in poi

Una giornata di dialoghi “con le menti straordinarie del nostro tempo, per discutere le grandi sfide del futuro: intelligenza artificiale, transizione energetica, diritti umani, economia, lavoro e creatività”. E quale miglior occasione per la rivista Wired, organizzatrice dell’evento, vederla ospitare dall’Università Bocconi di Milano, uno dei più prestigiosi atenei privati del nord Italia? L’appuntamento è per oggi, andrà avanti per circa 10 ore. E dato il vaste programme di dossier sui cui sono previsti interventi, è interessante dare una scorsa alla lista di invitati. Ci sono l’imprenditore del nucleare Stefano Buono, il robot umanoide Desdem0na, l’esperta di AI e punto di riferimento internazionale per l’innovazione decentralizzata Janet Adams, l’attivista e vincitrice di un Emmy Award Abigail Disney, l’esploratore e ambasciatore delle tecnologie pulite Bertrand Piccard, l’atleta paralimpico Davide Bartolo Morana. E poi ancora l’autrice ed esperta di governance delle tecnologie Marietje Schaake, l’esperta di AI, etica digitale e difesa Mariarosaria Taddeo. Insomma un parterre piuttosto ricco che spazia nei diversi campi dell’innovazione tecnologico-scientifica, che poi è il fulcro dell’apprezzabile attività di una rivista come Wired.

Solo che al fondo della lista di invitati il comunicato stampa dell’evento aggiunge un altro nome: quello di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati. Insignita quindi come gli altri del titolo di “mentre straordinaria del nostro tempo”. E a testimoniare l’importanza assegnata ad Albanese basti dire che il suo intervento dal titolo “Quando il mondo dorme”, lo stesso del libro in uscita con Rizzoli, è quella conclusivo dell’intero evento. Le posizioni di Albanese, sedicente avvocato ma che avvocato non è, sono risapute da tempo: ritiene che quello che sta portando avanti il governo israeliano a Gaza è un genocidio, ma questo è il meno. Perché nella vulgata di Albanese il 7 ottobre è corrisposto a una reazione da parte palestinese ad anni di occupazione. “Le vittime del 7 ottobre non sono state uccise a causa del loro giudaismo, ma in risposta all’oppressione di Israele” scrisse sui social in seguito al progrom di Hamas. E controverse sarebbero state alcune sue partecipazioni ad eventi in cui, come dire, non ci si dissociava troppo dall’elogio delle parole di Yahya Sinwar, leader di Hamas, come denunciato alcuni mesi fa dall’Associazione Setteottobre, che ne aveva chiesto la destituzione dal ruolo ricoperto alle Nazioni Unite (anche se poi quell’incarico le è stato confermato).

Ognuno ovviamente è libero di invitare chi vuole, specialmente una testata che organizza un ciclo di eventi. Solo che la ribalta offerta ad Albanese da un ateneo come quello milanese stona almeno un po’ perché dal 7 ottobre in poi la Bocconi è stata una specie di mosca bianca: marginale, quasi nulla, l’attività dei pro Pal. Con anzi una disponibilità concessa dai vertici universitari a contrastare fenomeni di odio antisemita, come quando a uno studente ebreo dell’università avevano cercare di togliere di dosso una stella di David. Chissà quelli stessi vertici cosa pensano adesso dell’inserimento di Albanese tra le “menti straordinarie del nostro tempo”.

Di più su questi argomenti:

  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.

Leave a comment

Your email address will not be published.