Alleati riottosi: in Campania il centrodestra litiga sul candidato

Civico o politico? In attesa del tavolo nazionale con i leader di maggioranza, tensione tra Forza Italia e meloniani. Il coordinatore campano della Lega (ufficialmente in campo per la regione): “Smettetela di litigare.Abbiamo cose più importanti a cui pensare”

Botta e risposta, telefonate tese e dichiarazioni al veleno. Non tira una bella aria nel centrodestra quando si parla di Campania e regionali. Da qualche giorno Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno alzato i toni, rendendo esplicite le divergenze di vedute sul prossimo candidato. Tanto che ieri pure la Lega ha dovuto prenderne atto, chiedendo a tutti di abbassare i toni. “Ne approfitto per dire agli alleati, a FI e FdI, di smetterla di litigare. Perché abbiamo cose più importanti a cui pensare, per esempio prepararci a governare la regione”, ha detto Gianpiero Zinzi – deputato e coordinatore campano del Carroccio, oltre che ufficialmente candidato alle regionali – a margine di un’iniziativa a Napoli, nel corso della quale sono stati annunciati i nuovi vertici provinciali del partito di Salvini (il senatore Gianluca Cantalamessa è il commissario).



Insomma se la sinistra vive giorni di stallo, in attesa di un incontro (se mai ci sarà) tra Vincenzo De Luca ed Elly Schlein, a destra non va meglio. Fine maggio era stata indicata come la scadenza per trovare una sintesi. Non è andata così, ora l’obiettivo è provare a chiudere entro il 20 giugno. Il viceministro degli Esteri, il meloniano Edmondo Cirielli, è in campo: “Pronto a candidarmi”, ha detto al Foglio sottolineando la necessità di schierare un politico. Secondo i sondaggi sarebbe il nome più apprezzato tra quelli circolati nel centrodestra. Ma se si trovasse, ha aggiunto Cirielli, un profilo ancora più competitivo sarebbe pronto a sostenerlo. E’ una tesi simile a quella del leghista Zinzi, che ha lanciato un appello all’unità. Nella rosa dei nomi è spuntata anche Mara Carfagna, segretaria di Noi moderati. Forza Italia invece vorrebbe pescare nella società civile, provando magari a intercettare una quota riformista, e tentare Azione o Italia viva. “Riteniamo che ci siano maggiori possibilità di vittoria con un civico”, ha ribadito ieri Fulvio Martusciello. Il coordinatore forzista in Campania ha spiegato che non c’è alcuna rottura nel centrodestra, ma un fisiologico “confronto”. Ha inoltre definito “autorevole” la proposta di FdI con Cirielli. Ribadendo però che “la candidatura non spetta di diritto a nessun partito e sarà il tavolo nazionale a decidere”.

Tra i civici torna ciclicamente il nome di Antonio D’Amato, l’imprenditore però non sembra intenzionato a scendere in campo. Negli ultimi giorni c’è anche quello di Giosy Romano, coordinatore della Zes unica, nominato da Raffaele Fitto, quando ancora era ministro del Pnrr. Figure che secondo i forzisti (dopo il no di Matteo Piantedosi) potrebbero convincere tutta la maggioranza. Romano tuttavia, raccontano le cronache locali, non piacerebbe proprio allo stesso Cirielli: “Corpo a corpo” titolava ieri l’edizione locale del Corriere raccontando le tensioni tra i due. Anche questo aiuta a comprendere il clima teso in Campania dove il centrodestra sogna il colpaccio (dal 2000, ha vinto solo una volta con Stefano Caldoro) e la rimonta. Le discussioni nel (e sul) campo largo, con Roberto Fico (M5s) oppure no, insieme alle invettive continue di De Luca sembravano offrire un qualche spazio alla destra. Ma di questo passo vincere sarà molto difficile. Impossibile, dicono nel centrosinistra, convinti che la regione resterà saldamente nelle loro mani.

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