Il capo dell’Eliseo ha detto che riconoscere la Palestina è “semplicemente un dovere morale e un’esigenza politica” ma ha omesso un passaggio fondamentale: fino a quando a Gaza rimarrà Hamas riconoscere lo stato palestinese sarebbe un premio al gruppo di terroristi
Durante lo Shangri-La Dialogue di Singapore, ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto un lungo discorso sulla politica internazionale, delineando la sua idea su varie questioni internazionali, partendo per ovvie ragioni dall’Asia. Ha detto che i legami tra l’Ue e l’Asia vanno incrementati e che Parigi e i partner dell’Indo-Pacifico dovrebbero creare nuove coalizioni ora che il rapporto tra Stati Uniti e Cina è sempre più teso. Poi Macron ha allargato lo sguardo e dall’Asia ha iniziato a parlare di Russia e Ucraina, dicendo che non è ammissibile cedere territorio a Putin, domandando a chi lo ascoltava cosa farebbero se una situazione simile riguardasse Taiwan o le Filippine – sottolineando dunque l’illegittimità delle rivendicazioni cinesi sull’isola o nel Mar cinese meridionale. La dichiarazione più forte ha riguardato però il conflitto in medio oriente. Macron ha detto che riconoscere la Palestina è “semplicemente un dovere morale e un’esigenza politica”.
Ha parlato della necessità di indurire la posizione contro Israele se non ci sarà una risposta all’altezza nelle prossime ore o nei prossimi giorni per la situazione umanitaria. La scorsa settimana Bloomberg ha pubblicato un articolo su un piano saudita per il futuro di Gaza, sostenuto dalla Francia, in cui si faceva riferimento all’attivismo di Parigi e Riad per promuovere il riconoscimento dello stato palestinese durante la conferenza delle Nazioni Unite dedicata alla soluzione dei due stati. Dopo le parole di Macron, Israele ha reagito in vari modi, molto scomposti, ma quello che Macron ha dimenticato di sottolineare è che fino a quando a Gaza rimarrà Hamas riconoscere lo stato palestinese sarebbe un premio al gruppo di terroristi che dopo aver attaccato Israele, scatenando una guerra che sapeva avrebbe scatenato, potrebbe rivendicare il successo di uno stato palestinese e legarne l’ottenimento ai massacri del 7 ottobre.