Il rabbino capo di Roma: “Da Francesco atteggiamenti spiazzanti. Il nuovo Pontefice ci aiuterà contro l’antisemitismo”
Il messaggio che Papa Leone XIV ha rivolto alla Comunità ebraica è accolto con favore e attenzione dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. In un’intervista al Messaggero, il rabbino ha definito le parole del pontefice “un gesto decisamente importante” e ha sottolineato come Leone XIV abbia espresso un impegno personale a proseguire e rafforzare il dialogo con l’ebraismo. “E’ segno di buona volontà” ha detto Di Segni, “perchè per realizzare davvero le premesse contenute nella Nostra Aetate – la storica dichiarazione del Concilio Vaticano II che sessant’anni fa rivoluzionò i rapporti tra Chiesa cattolica e ebrei – e tutto il grande lavoro teologico e pratico che ne è seguito, serve appunto volontà, oltre che parole”.
Il nuovo pontificato ambisce a risanare alcune fratture legate al passato. “Con Francesco, negli ultimi tempi, c’era stato un indebolimento del rapporto”, ha ammesso il rabbino, riferendosi alle reazioni vaticane seguite al 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas. Queste hanno poi provocato dissenso nel mondo ebraico, che – come ha detto Di Segni – “è rimasto decisamente spiazzato da certe posizioni di Papa Francesco”. Un atteggiamento, quello di Bergoglio, percepito come squilibrato. “Un Papa non può dividere il mondo in figli e figliastri” aveva detto il rabbino durante un intervento lo scorso gennaio.
Le tensioni attorno alla guerra in medio oriente e il clima odierno non facilitano il confronto. “Il dialogo ebraico-cristiano ha sempre vissuto di passi avanti e passi indietro. Oggi siamo in un momento di regresso” ha detto il rabbino Di Segni. L’altra grande preoccupazione è la recrudescenza dell’antisemitismo, fenomeno globale che Di Segni riconosce in drammatica crescita. “Non ne parlo volentieri, ma è vero: la situazione è impressionante”. Alla domanda su cosa si attenda dal Papa per contrastare questa deriva, il rabbino ha risposto in modo netto e chiaro: “Non bastano dichiarazioni generiche. Dire di essere contro l’antisemitismo è facile, ma oggi serve definire con precisione cosa si intende e agire di conseguenza”.
Non c’è ancora stato un incontro tra Papa Leone XIV e i rappresentanti della Comunità ebraica, ma l’intenzione sembra esserci da entrambi i lati. Il rabbino si dice aperto e disponibile: “Con piacere, appena sarà possibile. Comprendo che in questo momento abbia molte priorità“, ha detto. Tuttavia, Di Segni ribadisce che il vero dialogo – nonostante l’importanza di gesti simbolici, come una visita papale in sinagoga – si costruisce nel tempo, “con coerenza e impegno costante”.