L’importanza di Merz per Meloni

Merz è un’opportunità per l’Europa, perché avere una Germania stabile, desiderosa di lavorare a un’Europa più solidale, più integrata, più sovrana, più aperta alla globalizzazione, al mercato, decisa a difendere il nostro continente dalle minacce esterne è un tema cruciale. Ma è un elemento sfidante anche per l’Italia

È stata una settimana intensa per la politica europea, o meglio sono state ore intense quelle che hanno visto ballare martedì scorso il cancelliere tedesco Friedrich Merz. La questione la conoscete: Merz, per la prima volta nella storia della Germania, non ha superato il primo voto di fiducia al parlamento tedesco come cancelliere e per eleggerlo è stato necessario un secondo voto, per salvarlo dai franchi tiratori. Merz nasce un po’ azzoppato, è vero, ma il suo profilo rappresenta un’identità interessante per l’Europa che crede al sovranismo europeista e che non ama invece il nazionalismo anti europeista.


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Merz è un’opportunità per l’Europa, perché avere una Germania stabile, desiderosa di lavorare a un’Europa più solidale, più integrata, più sovrana, più aperta alla globalizzazione, al mercato, decisa a difendere il nostro continente dalle minacce esterna è un tema cruciale. Ma la Germania di Merz è un elemento sfidante anche per l’Italia di Meloni, per due ragioni.

Da un lato, perché costringerà la tonica destra diversamente trumpiana italiana a fare i conti con una tonica destra non trumpiana in Germania. Dall’altro lato, perché costringerà il governo italiano a ad avere un concorrente in Europa sul tema della stabilità. Fino a pochi giorni fa, la stabilità italiana era un unicum in Europa. Oggi, la stabilità tedesca diventerà un valore aggiunto in Europa, che costringerà l’Italia a trovare una via alternativa al campare di rendita.

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  • Claudio Cerasa
    Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e “Ho visto l’uomo nero”, con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.

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