“È come perdere una persona di famiglia”, dicono due donne in piazza San Pietro, nel giorno della morte di Papa Francesco. C’è confusione e commozione. C’è chi ricorda il Pontefice con affetto, chi lo loda per il suo impegno costante per la pace e per i poveri. “È stato il papa degli esclusi, compresa la comunità Lgbt”, aggiunge una donna trans, che regge un cartello con scritto “Addio Francesco”. Ci sono i tanti ricordi (“Abbiamo pregato tanto per lui”) e i messaggi di fedeli e turisti arrivati in Vaticano per dare un saluto al Pontefice. Ma c’è anche la speranza, quella che un frate sintetizza così: “Quale maggiore felicità per lui che incontrarsi con il Signore proprio in questi giorni di Pasqua, in cui celebriamo il trionfo della vita sulla morte”.