Meloni a Washington per incontrare Trump e trattare sui dazi

La premier sarà ricevuta alla Casa Bianca dal presidente americano alle 18 ore italiane. Dopo uno scambio a favore di giornalisti nello Studio ovale, i due terranno un bilaterale. Dall’esito dell’incontro dipenderà la conferenza stampa di chiusura

È il giorno del faccia a faccia tra Giorgia Meloni e Donald Trump. Alle 18 il presidente americano la riceverà alla Casa Bianca. La premier italiana è la prima leader europea a incontrare Trump dal Liberation day, il giorno in cui ha annunciato i dazi che ha poi sospeso per tre mesi. Ed è proprio dopo questo parziale passo indietro che si è aperto uno spiraglio più concreto per avviare un confronto finalizzato a trovare un accordo commerciale.

La premier è arrivata a Washington ieri. Nel pomeriggio (le 12 ore americane) stringerà la mano all’amico Donald. I due avranno un primo scambio davanti ai giornalisti nello Studio ovale, nel consueto format che il presidente degli Stati Uniti adotta con gli ospiti internazionali: le occasioni più recenti sono l’incontro finito male con Volodymyr Zelensky e quelli di poco precedenti con Emmanuel Macron e Keir Starmer. A seguire ci sarà un bilaterale a porte chiuse, dal cui esito dipenderà la successiva conferenza stampa. Quella con Zelensky è stata annullata, mentre si sono svolte quelle con Macron e Starmer. È probabile anche che oggi Meloni incontri i giornalisti da sola.

Nei giorni che hanno preceduto la partenza, non si è mai interrotto il coordinamento con Bruxelles attraverso diverse telefonate con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Meloni si presenta da Trump con l’ambizione di fare da pontiera con l’Unione europea, forte del rapporto personale che ha con il presidente americano. Uno degli obiettivi è proprio quello di riuscire a strappare a Trump la disponibilità a incontrare von der Leyen per portare il confronto tra le due sponde dell’atlantico su un altro livello. Finora infatti gli unici contatti si sono tenuti tra il commissario al Commercio Maros Sefcovic e il suo omologo dell’amministrazione americana, sono stati interlocutori ma non hanno prodotto risultati.

L’incontro è spinoso. Meloni sa di avere difronte un alleato con cui ha un ottimo feeling, ma le ripercussioni delle sue decisioni sull’economia italiana ed europea possono essere molto gravi. Per questo dovrà rappresentare con cordiale fermezza gli interessi non solo suoi ma di Bruxelles. La moneta di scambio potrebbero essere il gas naturale liquefatto e le armi, che gli Stati Uniti hanno già individuato come due settori su cui è possibile aumentare l’export verso l’Europa. Anche di questo parleranno oggi Giorgia e Donald.

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