Schlein dice no al congresso, meglio (per lei) l’assemblea. Giani rischia in Toscana

La segretaria dem opta per un’adunanza nazionale a maggio, per rafforzare la sua leadership senza spaccare il Pd. Intende blindare la linea sul Jobs Act e ridisegnare gli equilibri interni, evitando trattative con figure come il presidente della Campania De Luca

Ma il famoso chiarimento che Elly Schlein aveva sollecitato con grande clamore, arrivando persino a ventilare la possibilità di un congresso anticipato, che fine ha fatto? La segretaria del Partito democratico ha momentaneamente messo in sordina questa sua iniziativa ma, in realtà, è ancora fermamente determinata a portarla avanti. Tanto più che si avvicina la stagione referendaria e che non vuole che nessuno le faccia scherzi sui quesiti sul Jobs Act. E comunque anche la continua polemica tra un pezzo del Partito democratico e il Movimento 5 stelle non le fa piacere, perché ritiene che sia controproducente ai fini delle elezioni comunali e regionali che si terranno fra la primavera e l’autunno. Perciò la segretaria del Pd per chiudere la questione e riaffermare la sua leadership sul partito ha deciso di indire un’assemblea nazionale.

Il congresso, che aveva rappresentato la sua prima opzione, necessita di procedure troppo lunghe e complicate, benché Stefano Bonaccini, presidente del Pd, si sia subito detto pronto a collaborare. E poi le assise prima delle elezioni regionali, secondo la segretaria, non sarebbero opportune, perché rischierebbero di rimandare all’esterno, per giorni e giorni, l’immagine di un partito spaccato. Sarebbe inevitabile, dal momento che i riformisti si vedrebbero costretti, in caso di congresso, a presentare una candidatura alternativa a quella di Schlein. Meglio un’assemblea nazionale, con documento sul Jobs Act da mettere al voto e, poi, come ama ripetere la leader dem, “ci si allinea alle decisioni della maggioranza”. Maggioranza che, in assemblea nazionale, è saldamente nelle sue mani.

Deciso di andare avanti con un’assemblea nazionale, resta da scegliere il momento più opportuno per convocarla. Ed è questo l’unico punto su cui Schlein sta ancora riflettendo. Tra i suoi consiglieri c’è chi le suggerisce di tenere il Parlamentino del Partito democratico il prima possibile, per tagliare la testa al toro, tanto più che l’ala riformista del Pd appare sempre più insofferente. Ma Schlein al momento non ha ancora ufficialmente deciso, anche se pensa di convocare l’assemblea nella prima metà di maggio.

Ieri la premiata ditta Taruffi-Baruffi è andata a Napoli per incontrare i segretari provinciali del Partito democratico e i consiglieri regionali. La riunione ha soprattutto uno scopo e, nel contempo, un bersaglio. Il Nazareno infatti vuole dimostrare a Enzo De Luca che le carte le dà la segretaria e non lui. Elly Schlein, infatti, ha voluto precisare ai suoi che non ha intenzione alcuna di trattare con il presidente della regione Campania, benché diversi esponenti del centrosinistra le abbiano suggerito di intraprendere questa strada, a cominciare dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. E sempre a proposito di regioni, si moltiplicano le voci secondo cui la ricandidatura di Giani come presidente della giunta regionale Toscana è sempre più in bilico. Elly Schlein gli preferisce Marco Furfaro. E il povero Giani è sui carboni ardenti perché la segretaria non gli ha mai detto niente e limita al massimo i suoi rapporti con lui.

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