Viva le destre che credono ancora nella difesa della libertà

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore – Diciamo chiaramente le cose come stanno… non è Trump che ha dichiarato una moratoria di 90 giorni sui dazi, ma sono i mercati che hanno dato a Trump 90 giorni per rinsavire. Saluti.

Carlo Ferrari

Si dice sempre, ha ricordato ieri il Wall Street Journal, che per quanti errori possa fare l’America, scommettere contro l’America è impossibile, e che di solito gli investitori globali non vogliono farlo. Trump, negli ultimi giorni, ha incitato gli investitori a farlo. E quello di cui ha bisogno non è una pausa: è, come dice il Wsj, un’inversione di rotta. Viva la fronda conservatrice e le destre che credono ancora nella difesa della libertà.


Al direttore – Viva Carlo III, re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord e degli altri quattordici reami del Commonwealth!

Michele Magno

God save the King. Let the King save Europe.


Al direttore – La Cina va in guerra (commerciale) contro gli Usa di Trump. Noi europei troviamo sempre qualcuno che combatte al nostro posto.

Giuliano Cazzola

Spassoso. Così come è spassoso osservare in questi giorni i trumpiani di un altro paese: l’Italia. Qualche esempio. Trump mette i dazi. Loro: è colpa dell’Europa. Trump dice: siete parassiti. Loro: è colpa dell’Europa. Trump affonda le borse. Loro: è colpa dell’Europa. Trump dice: baciatemi il c**o. Loro: è colpa dell’Europa. Il sovranista è così. Fa gli interessi di tutti, tranne che del proprio paese.



Al direttore – “Sono stato l’unico politico processato per non aver favorito la sanità privata”, ha detto al Foglio, sorridendo amaramente, l’ex presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, assolto dopo un processo durato più di 7 anni. Beh, non è proprio così. Anche il suo predecessore alla guida della stessa regione, Ottaviano Del Turco, finì nel tritacarne giudiziario perché, come affermò il suo avvocato, Gian Domenico Caiazza, commise l’errore di “ritenersi più forte dell’immenso potere esercitato dalla sanità privata in quella regione”. Lo stesso Del Turco, a un certo punto, confessò al suo legale: “Li ho presi di petto e loro mi hanno fatto un mazzo così”. Chiodi, nonostante la sua assurda peripezia giudiziaria, che gli è costata la fine della vita politica e della serenità famigliare e professionale, fortunatamente è ancora vivo e, si spera, in buona salute. Ottaviano Del Turco, no. Lui è stato più sfortunato, se di sfortuna si può parlare. Al carcere, infatti, è seguita la lunga malattia e, poco meno di un anno fa, dopo l’assoluzione sostanzialmente piena, la morte. E’ evidente che a volte le persone perbene, protagoniste della scena pubblica, non reggono al fango che gli piomba improvvisamente addosso da ogni direzione. E anche se trovano la forza di difendersi, con tenacia, fino a spazzare via le accuse, lentamente si spengono dentro, mentre le indagini superficiali e prive di prudenza, denunciate dallo stesso Chiodi, vanno avanti come se la vicenda allucinante di cui è stato protagonista, suo malgrado, Del Turco, non fosse mai esistita e non avesse prodotto il più tragico degli epiloghi.

Luca Rocca

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.