“Basta armi, sì al gas russo”. La risoluzione del M5s in vista del Consiglio europeo

Nei 23 impegni inseriti nel documento che sarà presentato dal Movimento oggi al Senato dopo le comunicazioni della premier Meloni si va dal no alle armi allo stop “immediato” alle forniture a Kyiv, fino all’esclusione dell’Ucraina dalla Nato e alla riapertura delle forniture di gas da Mosca

Altro che avverbi, altro che aggettivi. Al bando le sfumature. Mentre governo e Pd in vista del prossimo Consiglio europeo dedicato al Rearm Eu mediano risoluzioni che riescano a tenere insieme tutte le diverse posizioni che ci sono sia dentro all’esecutivo, sia dentro il partito di Elly Schlein, il M5s tira dritto con una risoluzione con 23 impegni, ma che riassume in pochi di questi le cose che contano – armi a Kyiv e piano Rearm Eu – senza lasciare spazio ad alcuna interpretazione: basta armi e no al Rearm Eu e al riarmo in generale.

Al punto due la risoluzione del partito di Conte prevede di “interrompere immediatamente la fornitura di materiali d’armamento alle autorità governative ucraine”. Al tre invece si chiede all’esecutivo di “manifestare, in tutte le sedi istituzionali, nazionali ed europee, la ferma contrarietà del governo italiano al piano di riarmo europeo “Rearm Europe” La risoluzione, che ignora la guerra in Ucraina, prevede dunque di trasformare ReArm in “un piano di rilancio e sostegno agli investimenti che promuovano la competitività, gli obiettivi a lungo termine e le priorità politiche dell’Unione europea”.

La contrarietà al riarmo e al sostegno all’Ucraina d’altra parte è ribadito quasi in ogni punto. Al punto 11, ad esempio, si chiede all’esecutivo di “adottare iniziative volte a scongiurare altresì qualsiasi tentativo di aumentare i finanziamenti di beni a scopo militare, come armi e munizioni”. Mentre il 12 è l’ennesimo dito nell’occhio a Zelensky e chiede al governo di “non sostenere l’ipotesi di attivazione dell’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico a favore dell’Ucraina, considerato, altresì, il recente cambio della postura militare degli Stati Uniti in ambito Nato”. Ma Conte e i suoi vanno anche oltre, riaprendo persino al gas russo e impegnando il governo “a non escludere a priori e pro futuro una possibile collaborazione con la Russia” sulle forniture energetiche

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Anche se Rearm Eu fosse approvato dal Consiglio europeo, il M5s chiede che il piano faccia un “passaggio alle Camere, che ne garantisca l’iter procedurale ispirato alla necessaria e costante interlocuzione con il Parlamento, anche al fine di recepire l’indirizzo politico espresso dalle Aule parlamentari”.

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