Meloni: “A 33 anni dalla morte di Borsellino gli italiani meritano di conoscere la verità”

Ho raccontato molte volte di aver cominciato il mio impegno politico all’indomani della strage di via Amelio. Sono passati 33 anni. Conservo la memoria di quelle immagini e di quell’improvviso senso di urgenza, la sensazione che non avesse senso provare rabbia se non si riusciva a trasformare quella rabbia in mobilitazione. Quel giorno inizia il cammino che mi ha portato a diventare presidente del Consiglio“. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alle celebrazioni per la prima esposizione, alla Camera dei deputati, della borsa appartenuta al magistrato ucciso da Cosa Nostra e che Borsellino aveva con se il 19 luglio 1992, giorno della strage di via d’Amelio. Una commemorazione a cui hanno preso parte le più alte cariche dello stato, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.

“Oggi scriviamo una pagina di storia del Parlamento. Grazie a chi consentito che uno degli oggetti più cari a Paolo Borsellino potesse trovare posto nel cuore della nostra democrazia e diventare un simbolo visibile e quindi un monito”, ha detto Meloni. Secondo cui l’attentato di 33 anni fa “non ha motivato solo di me ma anche tanti altri che da quella strage di mafia hanno deciso di impegnarsi. Da quelle stragi è partito un movimento di popolo che ha detto no all’illegalità con cui la mafia voleva condannare l’Italia”. Per questo, ha proseguito la presidente del Consiglio nel suo intervento, a 33 anni di distanza il testimone della lezione di Paolo Borsellino “è ancora saldo”. La premier ha voluto anche ringraziare l’attività portata avanti dalla commissione parlamentare Antimafia, che in questi mesi è andata avanti con un lavoro d’indagine a proposito della strage di via d’Amelio. “Ogni sforzo per conoscere quella verità deve essere sostenuto. Bisogna continuare con una ricerca instancabile per fare luce sulle pagine ancora buie di quegli anni della nostra storia“, ha aggiunto Meloni.

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