“Un Iran nucleare costituisce una seria minaccia, non solo per il medio oriente, ma per il mondo intero. Forse l’attacco israeliano indebolirà il regime al punto da farlo cadere”. Colloquio con il professore ed ex consigliere di Netanyahu
“Io speravo nello strike israeliano contro l’Iran, ma sono sorpreso dalla tempistica, è il matrimonio di mia figlia”. Parlando al Foglio, Efraim Inbar, professore emerito alla Bar Ilan University, presidente del Jerusalem Institute for Strategy and Security e già consigliere di Benjamin Netanyahu, non disdegna il registro ironico israeliano in un momento drammatico. Nel 2006, Inbar scrisse un saggio sulla necessità di distruggere il programma atomico iraniano: “Un Iran nucleare costituisce una seria minaccia, non solo per il medio oriente, ma per il mondo intero”.
Per vent’anni, Israele le ha provate tutte, soprattutto i programmi clandestini che hanno rallentato Teheran nella sua corsa verso la bomba atomica: virus informatici, scienziati uccisi, attacchi esplosivi. Fino a giovedì notte, quando lo strike militare è stato lanciato. Ed è stato devastante.
Colpite tre centrali nucleari, in particolare Natanz. Decapitato il vertice dei Guardiani della Rivoluzione. Uccisi diversi ingegneri legati al programma nucleare iraniano. Bombardati aeroporti. “Abbiamo attaccato le installazioni nucleari in Iran e speriamo di aver rimosso il pericolo a Israele, non sappiamo ancora il risultato finale, ma è chiaro che Israele e America hanno una deterrenza militare seria contro gli ayatollah” ci dice Inbar.
Il conto alla rovescia di questo attacco è iniziato il 7 ottobre 2023. “La guerra di Hamas contro Israele ha innescato una catena di eventi che ha indebolito l’asse iraniana e i suoi proxy, Hamas, Hezbollah, Assad, houthi e l’elemento più importante è il successo israeliano nell’abbattere le difese aeree iraniane. E questo ha creato una finestra di opportunità per attaccare”.
Persino l’agenzia atomica dell’Onu il giorno prima dello strike aveva detto che Teheran aveva accumulato abbastanza materiale atomico per costruire otto ordigni. “È chiaro che stanno lavorando alla bomba atomica, hanno un alto livello di arricchimento dell’uranio e l’Agenzia atomica dell’Onu lo aveva appena detto che avevano abbastanza materiale per numerose bombe atomiche e che l’Iran aveva vìolato i suoi accordi internazionali. L’Iran vuole la bomba atomica per distruggere lo stato ebraico e lo ha detto più volte. Noi li abbiamo preso sul serio”.
Un Iran nuclearizzato sarebbe la “fine” non soltanto per Gerusalemme. Un Iran dotato di armi nucleari sarebbe il capo supremo dell’Asia occidentale, sarebbe in grado di infliggere perdite considerevoli a cittadini e risorse occidentali nella regione e oltre, oltre a interrompere le operazioni militari, di intelligence e commerciali e tenere l’occidente in ostaggio per ottenere vantaggi politici, diplomatici, ideologici, militari e finanziari. L’islam radicale otterrebbe una vittoria epocale. L’Iran, infatti, continua a fornire un miliardo di dollari ogni anno ai terroristi. E come ben sa Israele, l’Iran dispone di missili in grado di raggiungere qualsiasi punto del paese, oltre che tutta l’Europa.
Dice Inbar: “È una minaccia atomica per Israele, ma anche per gli europei che possono essere raggiunti dai missili iraniani e Teheran è retta da un regime islamico radicale, credono che il mondo debba essere musulmano nella sua versione sciita e sono impegnati in attività jihadiste che sarebbero protette in caso dall’ombrello atomico”.
Il regime dei mullah all’interno è debole, ma resiste. “Gli iraniani hanno sistemi di sicurezza molto seri e uccidono i dissidenti, per cui è molto difficile ribellarsi a un simile regime. Forse, dico forse, l’attacco israeliano alle loro centrali nucleari indebolirà il regime al punto da farlo cadere”.
Inbar non è tenero con gli europei. “Molti di voi sono estremamente naïf, vi comportate come un’ostrica. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina avete capito che vivevate in un paradiso e ora siete di fronte alla realtà. La miopia sui palestinesi ha creato una atmosfera antisraeliana in Europa, senza capire che Hamas nella sua intenzione non è diversa dall’Iran, hanno soltanto mezzi diversi. Non è un segreto, ma voi europei non ci credete e siete come l’ostrica, avete la sindrome dell’ostrica. Non è soltanto debolezza, è anche moralmente spregevole”.