Augusto imperatore, recensione della piazza appena rifatta e inaugurata. Manca ancora il Mausoleo

C’è molto marmo e molto travertino, un costo di 35 milioni (di cui 7 privati) e cinque anni di cantieri. Ancora i lavori non sono finiti, ma al momento bisogna accontentarsi, sperando che – come annunciato dal sindaco Roberto Gualtieri– tutto possa concludersi entro il 2026

Dopo cinque anni finalmente s’inizia a vedere qualcosa, ma non è ancora finita. Venerdì scorso è stata inaugurata la nuova piazza Augusto Imperatore, spazio urbano che, una volta terminato, sarà un importantissimo crocevia tra Via del Corso, Via Tomacelli, il Lungotevere e l’Ara Pacis. I lavori sono iniziati nel 2020 sul progetto vincitore dell’architetto Francesco Cellini che risale addirittura al 2006, ma meglio tardi che mai. C’è molto marmo e molto travertino, con una cordonata bianca che dall’Ara Pacis scende al Mausoleo di Augusto (ancora “cantierizzato”) per poi risalire verso la Basilica dei Santi Carlo e Ambrogio, con le due statue simmetriche. E i lavori non sono finiti nemmeno nella parte che sbuca su Via Tomacelli, ma tant’è: al momento bisogna accontentarsi, sperando che, come annunciato dal sindaco Roberto Gualtieri, tutto possa concludersi entro il 2026. Intanto è stato aperto un info/shop e ci sarà anche una caffetteria. L’idea della nuova piazza comunque s’intravede e l’opera è importante: a colpire è la maestosità dello spazio, con colori che lo rendono quasi una continuazione dell’Ara Pacis.

A sinistra si apre il colonnato razionalista un tempo sede dell’Augustea, ristorante/mensa del Partito Socialista che proprio qui dietro, su Via del Corso, aveva la sua sede. Oggi è rimasto un ristorante d’antan, Alfredo, anzi il “vero” Alfredo, che si combatte la primogenitura delle famose “fettuccine all’Alfredo” con il competitor Alfredo Alla Scrofa. E chissà che, una volta riaperto il Mausoleo, non abbia, Alfredo, un nuovo slancio commerciale e ci spinga davvero a provarle, queste famose fettuccine al burro, amatissime dagli americani ma snobbate dai romani (visti anche i 22 euro di spesa). In piazza ha aperto anche il pizzaiolo Gino Sorbillo, mentre all’estrema sinistra del colonnato, dove un tempo stazionava il bistrot Gusto, ora è il regno dell’Hotel Bulgari, con il Bulgari Cafè, che si è preso quasi tutto lo spazio esterno sotto il colonnato: sempre pieno a pranzo, aperitivo e cena. Bulgari ha partecipato alla realizzazione: con un investimento di 700 mila euro si occuperà dell’allestimento museale degli ambienti del futuro Mausoleo. Altra partnership importante è quella con la Fondazione Tim, che ha contribuito con 6 milioni. Costo totale della nuova piazza: 35 milioni, di cui 7 da privati. “Piazza Augusto Imperatore torna finalmente a vivere come luogo di incontro e di bellezza, un percorso entusiasmante che ci porterà a proseguire entro l’anno i lavori per il completamento dell’area circostante il Mausoleo e alla sua musealizzazione, realizzata da uno dei più grandi architetti viventi, l’olandese Rem Koolhaas”, ha spiegato il sindaco Gualtieri all’inaugurazione.

“L’intervento di realizzazione della nuova piazza, condotto con la cura tecnico-scientifica della Sovrintendenza sul progetto coordinato dall’architetto Cellini, restituisce alla città uno spazio urbano prestigioso, che per troppi anni è rimasto nascosto”, ha aggiunto l’assessore alla cultura, Massimiliano Smeriglio. “Si tratta di uno dei progetti più belli pensati per questa città e per il suo rapporto tra antico e contemporaneo, una nuova piazza che rappresenta un nuovo modo di fruire e vivere lo spazio in pieno centro”, fa sapere l’ex assessore e docente di urbanistica a Roma Tre, Giovanni Caudo.

Tutto, naturalmente, ruota intorno alla riapertura del Mausoleo di Augusto, il monumento funerario più importante della Roma antica, nonché il più grande sepolcro circolare dell’antichità, iniziato nel 28 a. C. per volere dell’imperatore Augusto che ad Alessandria d’Egitto, dove sconfisse Marco Antonio, rimase colpito dalla tomba di Alessandro Magno. Il Mausoleo è chiuso dal 2022 per i lavori e quando riaprirà si troverà al centro di un palcoscenico completamente diverso di cui sarà l’attore protagonista, riconnesso al centro della città e non più isolato. Sul Mausoleo è stato realizzato un bel documentario da Fondazione Tim con la regia di Luca Josi e voce narrante di Claudio Martelli (insieme a Massimiliano Pani). E si torna ai socialisti.

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