Marina Berlusconi: “Riforma della giustizia una priorità, nel nome di mio padre”

La primogenita del leader di Forza Italia ha concesso un’intervista a due anni esatti dalla morte del padre: “Ha anticipato il patriottismo europeo”

La riforma della giustizia è e deve restare una priorità. Perché un paese in cui la giustizia non funziona è un paese destinato a fallire. Certo, non mi illudo che basti una riforma per restituire questo paese alla piena civiltà giuridica, ma penso che rappresenterebbe decisamente un importante passo in avanti. E poi servirebbe anche altro. Andrebbe introdotta una vera e propria responsabilità civile dei magistrati, in nome di un principio sacrosanto che dovrebbe valere anche per loro: è giusto che chi sbaglia risponda dei propri errori”. Lo dice, in un’intervista concessa al Giornale, Marina Berlusconi. La figlia del Cav. parla a due anni esatti dalla morte del padre. Una lunga chiacchierata in cui la presidente di Mondadori traccia l’eredità politica lasciata dal padre. Berlusconi “è stato uno dei più convinti sostenitori di una maggiore unione tra i Paesi europei e già nel ’94 auspicava una politica estera comune e una difesa comune. È stato tra coloro che hanno anticipato quella che si potrebbe definire una nuova forma di patriottismo -di cui c’è tanto bisogno- un patriottismo europeo, sempre ovviamente nel quadro di un legame di ferro tra le due sponde dell’Atlantico. Sono le stesse idee che hanno ispirato e continuano a ispirare Forza Italia”, dice Marina Berlusconi.

Nel corso del colloquio con il direttore Alessandro Sallusti vengono ripercorsi i contenuti dell’ultimo manoscritto dell’ex premier elaborato pochi giorni prima della sua morte. “Leggere queste righe mentre in tre Continenti imperversano violenti conflitti, mi fa pensare che se nel mondo ci fosse un po’ più di Silvio Berlusconi, be’ – aggiunge la primogenita del Cavaliere – forse si starebbe meglio: ci sarebbe più buonsenso e meno sofferenza”.

Fino all’ultimo è rimasto coerente con se stesso e non ha mai smesso di difendere la tolleranza, il garantismo e la democrazia: era la sua religione della libertà, per lui il bene più prezioso. Oggi, che non c’è più, vedo che molti tra i suoi irriducibili avversari ne riconoscono le doti e la grande umanità: segno che tutto quello che ha seminato continua a dare frutti“, aggiunge ancora Marina Berlusconi. La quale ricorda l’impegno portato avanti dalla Silvio Berlusconi Editore, proprio con il preciso scopo di dare un seguito ai valori professati dal padre.

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