Forza Italia rilancia l’idea di concedere la cittadinanza dopo dieci anni di scuola, ma per il leader della Lega “i referendum hanno fatto chiarezza su questo. Anche a sinistra, la legge italiana va bene così come è”
Forza Italia insiste sullo ius scholae? “Da umile servitore di questo governo e di questa maggioranza, continuo a non capire…”. Lo ha detto al Corriere della Sera il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, all’indomani del vertice di governo con Giorgia Meloni e Antonio Tajani. “Mi pare che i referendum abbiano fatto chiarezza su questo. Anche a sinistra, la legge italiana va bene così come è“, ha osservato il ministro dei Trasporti, secondo cui il risultato incassato l’8 e il 9 giugno dal quesito sulla cittadinanza è stato “clamoroso, immaginare scorciatoie è sbagliato. Per questo non capisco perché Forza Italia insista”.
Proprio ieri il leader azzurro Antonio Tajani ha rilanciato il tema, ribadendo l’idea di concedere la cittadinanza dopo “dieci anni di scuola passati con profitto. Così conosci la lingua, la storia, in qualche modo la Costituzione”. Il tutto, senza farsi troppi problemi sulle posizioni contrarie del collega leghista: “Salvini non è d’accordo? Noi sì. Non è che devo chiedere l’autorizzazione a qualcuno se voglio presentare una legge in Parlamento”, ha detto il vicepremier.
Da Forza Italia, dunque, si rilancia la proposta dello ius scholae, raccogliendo l’endorsement del leader di Azione Calenda (“Bene Tajani sullo Ius scholae. Se lo porterà in Aula noi lo voteremo e così dovrebbe fare la sinistra”) e una frecciata dal numero uno del Movimento cinque stelle Giuseppe Conte: “E’ la soluzione che il M5s propone da anni. Vediamo se sono solo chiacchiere, come è già successo nella scorsa estate o se finalmente si vuole fare sul serio”.
Sul versante del fine vita, Salvini ha assicurato che “c’è l’impegno a portare una proposta condivisa entro luglio. Che investa su cure, accompagnamento, in modo da evitare che le famiglie siano sole”, ha assicurato, confermando l’obiettivo di “trovare l’equilibrio tra la garanzia delle cure e la libera scelta dei singoli”. Mentre sul terzo mandato per i governatori, “ieri (al vertice a palazzo Chigi, ndr) non ne abbiamo parlato, ne parleremo come Lega al Consiglio federale di oggi – ha detto il leader del Carroccio – Noi da sempre riteniamo che debbano essere i cittadini a scegliere. Del resto, abbiamo portato la proposta in Aula quattro volte, e quattro volte ce la siamo votata da soli. Ma il tempo rimasto è pochissimo“.