La Commissione ha finalmente proposto il diciottesimo pacchetto di misure contro Mosca, che include una riduzione del tetto del prezzo del petrolio a 45 dollari al barile. Ma l’efficacia dipenderà dalle mosse americane: gli europei continuano a mettere i loro ultimatum a Putin nelle mani di Trump
Un mese dopo l’ultimatum della coalizione dei volenterosi a Vladimir Putin, la Commissione ha finalmente proposto il diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ma le misure annunciate oggi da Ursula von der Leyen e Kaja Kallas sono lungi dall’essere le sanzioni “devastanti” per “prendere alla gola” l’economia russa che Francia, Germania, Regno Unito e Polonia avevano promesso. “L’obiettivo della Russia non è la pace, ma imporre il dominio della forza”, ha detto von der Leyen. L’obiettivo delle sanzioni è spingere Putin a “venire al tavolo negoziale con una proposta seria”. In realtà, se non saranno accompagnate da sanzioni ancora più dure da parte degli Stati Uniti, le misure dell’Ue non basteranno a convincere il presidente russo ad accettare un cessate il fuoco. Il pacchetto, sempre che riesca a superare il veto minacciato dall’Ungheria di Viktor Orbán, include una riduzione del tetto del prezzo del petrolio a 45 dollari al barile, un divieto simbolico di transazioni con Nord Stream 1 e 2 (il gasdotto non è più operativo), e l’inserimento di altre 77 navi della flotta ombra russa nella lista nera dell’Ue.
Sul fronte finanziario, il pacchetto prevede un divieto totale di transazione con una trentina di banche russe, la possibilità di sanzioni contro istituti finanziari di paesi terzi e misure contro il Fondo russo per gli investimenti diretti. Sia von der Leyen sia Kallas hanno ammesso a mezza voce che l’efficacia delle sanzioni dipende dal pacchetto preparato dal senatore Lindsey Graham negli Stati Uniti. Alla fine gli europei continuano a mettere la credibilità dei loro ultimatum nelle mani di Donald Trump. Eppure l’Ue potrebbe fare molto di più: confiscare i 210 miliardi di euro della Banca centrale russa congelati, sanzionare i paesi che aiutano la Russia a eludere le sanzioni, chiedere alla Cina di scegliere tra il commercio con l’Europa e l’amicizia senza limiti con la Russia. Mettere la credibilità dell’Ue nelle mani di Trump o Graham non fa altro che incoraggiare Putin ad andare a vedere il bluff.