Un 21enne è entrato nel su ex liceo e ha aperto il fuoco con una pistola e un fucile all’interno di due aule. Almeno dieci le vittime. Fino a oggi l’Austria non aveva mai visto una strage del genere all’interno di una scuola
Intorno alle 10 di questa mattina, un 21enne è entrato nella sua ex scuola, un liceo di Graz, in Austria, e ha aperto il fuoco con una pistola e un fucile all’interno di due aule. Dieci le vittime, probabilmente cinque alunne e tre alunni, oltre ad almeno un adulto e a un’ulteriore vittima morta poche ore dopo in ospedale. Almeno 12 i feriti, di cui alcuni gravi. Già pochi minuti dopo l’attacco la polizia è intervenuta massicciamente, mobilitando anche le squadre speciali Eko-Cobra. Durante l’operazione per evacuare la scuola, l’assalitore è stato trovato morto, suicida, in uno dei bagni dell’istituto.
La polizia ha detto che l’assassino è un cittadino austriaco dell’area di Graz, un giovane che aveva in passato frequentato il liceo, senza finirlo. Il 21enne non era noto alle autorità e possedeva un legale porto d’armi. Secondo alcuni resoconti mediatici, il giovane si chiamerebbe Artur A., avrebbe lasciato una lettera d’addio nella sua abitazione e sarebbe stato in passato vittima di bullismo proprio nella scuola che ha attaccato. Questi ultimi dettagli, però, non sono stati finora confermati dalle autorità. Giunto velocemente a Graz, il cancelliere austriaco Christian Stocker ha parlato di un “giorno buio nella storia del nostro paese” e ha aggiunto che “le nostre scuole devono rimanere luoghi di pace”. Stocker ha quindi annunciato tre giorni di lutto in tutta l’Austria, in cui le bandiere a mezz’asta accompagneranno il dolore di una nazione intera. “Questo orrore non può essere espresso a parole, ci colpisce in pieno nel cuore del nostro paese”, ha scritto invece su X il presidente austriaco, Alexander Van der Bellen. Il ministro dell’Istruzione Christoph Wiederkehr ha promesso che sarà offerto il giusto supporto a tutte le persone colpite e alle loro famiglie. Il liceo dell’attacco è di tipo BORG e ospita solitamente studenti dai 14 anni in su. La scuola rimarrà chiusa nei prossimi giorni, ma uno spazio sarà allestito per permettere l’incontro tra insegnanti e alunni, così come forme di sostegno psicologico professionale.
Fino a oggi l’Austria non aveva mai visto una strage del genere all’interno di una scuola. Gli austriaci erano abituati a sentire di school shootings da altri paesi, soprattutto dagli Stati Uniti. Nel 1997 e nel 2018 c’erano state delle sparatorie in scuole del paese, ma con singole vittime. L’attacco di Graz apre invece una ferita profonda in tutta la società austriaca. Se questi sono i giorni del lutto e dell’unione di fronte alla tragedia, presto si parlerà anche di temi come la diffusione delle armi. L’Austria ha 9,1 milioni di abitanti e sul territorio ci sono circa 1,5 milioni di armi legalmente registrate, appartenenti a 370mila persone. Per tracciare un paragone, in Germania, con 84 milioni di abitanti, ci sono 5 milioni di armi da fuoco, possedute legalmente da 942mila persone. Un semplice confronto delle proporzioni mostra la presenza non indifferente di armi personali in Austria. Diffusione che sarebbe inoltre in crescita, in uno scenario favorito da una forte tradizione di caccia, ma anche, secondo i critici, da regole e concessioni troppo permissive. Alcune indiscrezioni riportano che l’attentatore di Graz avrebbe acquistato pistola e fucile poco tempo fa, forse per compiere il suo assalto.
La polizia ha intanto invitato i cittadini a non caricare sui social foto e video relativi alla strage, chiedendo invece che siano inviati alle autorità, tramite il sito del ministero dell’Interno. Sui social si vedono però ugualmente diverse riprese e scatti: colpi di armi da fuoco che si sentono in quella che potrebbe essere una classe della scuola, l’arrivo delle squadre speciali e la fuga degli studenti. Altri fotogrammi mostrerebbero vittime o feriti coperti da lenzuola. Le indagini della polizia dovranno ora indagare il movente del 21enne. Negli ultimi anni l’Austria ha già affrontato più casi di terrorismo. Lo scorso febbraio un 23enne siriano ha accoltellato i passanti a Villach, uccidendo un 14enne, mentre il 2 novembre 2020 un attentatore jihadista austriaco-mecedone ha aperto il fuoco nel centro di Vienna, assassinando quattro persone e ferendone cinque. Nel 2015, invece, l’austriaco Alen R. ha travolto la folla con un Suv proprio nel centro di Graz, uccidendo tre persone e ferendone numerose altre.