La banca d’affari americana Citi vede scendere lo spread a 75 punti base, conti in ordine e debito stabile. ma il fenomeno va letto anche in un’ottica internazionale: gli investitori comprano meno Stati Uniti e più Europa
Fino a qualche mese fa le previsioni di mercato più ottimistiche sullo spread btp-bund erano intorno a quota 100 o poco meno. Adesso, c’è chi scommette che scenderà molto più in giù nel corso del 2025, come la banca d’affari americana Citi, secondo un report emesso poco dopo l’ultimo taglio dei tassi Bce. “I Btp stanno perdendo parte del premio di rischio ereditato e potrebbero raggiungere 75 punti base”, spiegano gli analisti di Citi. Si tratta di un livello di cui non c’è traccia nei grafici del differenziale dal 2013 a oggi, arco temporale in cui 84 punti base è stato il minimo raggiunto a marzo del 2015, quando è iniziato il Quantitative easing della Bce (programma di acquisto di titoli sovrani). Musica per le orecchie del Tesoro italiano che vedrà ridursi più di quanto atteso il costo per finanziare il debito pubblico. Ma non si tratta solo di questo. Da quando Moody’s ha alzato l’outlook dell’Italia da stabile a positivo, perché, in sostanza, vede una prospettiva di stabilizzazione del debito pubblico grazie al contenimento dell’impatto del Superbonus edilizio compensato dalle maggiori tasse, la reputazione del governo Meloni sulla scena internazionale si è rafforzata.
Se gli investitori corrono a comprare Btp (che in questo momento garantiscono un equilibrio tra rischio e rendimento migliore degli Oat francesi) vuol dire che l’esecutivo è affidabile: questo il ragionamento di cui, anche a giusta ragione, il ministro Giancarlo Giorgetti va fiero. Quello che però Palazzo Chigi non dice è che gli attuali livelli dello spread riflettono “una nuova fiducia nei confronti della coesione europea e dello stato di salute delle economie periferiche come Italia e Spagna” come spiega un’altra casa d’investimenti, Vanguard, che stima lo spread btp-bund a 80 punti base, solo poco più altro di Citi. Insomma, il “miracolo” Btp va letto anche in un contesto internazionale che vede gli investitori comprare meno Stati Uniti e più Europa, e che si attendono che il prossimo passo sia l’emissione di debito comune dell’Unione.