Amo gli astensionisti

Sono il contrario degli attivisti: non si intruppano, non gridano, vivono e lasciano vivere. Ermanno Cavazzoni descrive così un particolare tipo di astensionismo, quello fiscale: “Se la Germania nazista fosse stato un paese di evasori, lo stato avrebbe fatto fatica a trovare i soldi per riarmarsi”

Amo gli astensionisti, gli astensionisti non sono dei fanatici, l’astensionista è il contrario dell’attivista, è una persona che non si intruppa, che non grida, che non ti tirerà mai il manico di una bandiera sulla testa, che vive e lascia vivere.

Oltre all’astensionismo elettorale oggi apprezzo anche l’astensionismo fiscale così come viene descritto, paradossalmente ma non troppo, surrealmente ma chissà, da Ermanno Cavazzoni in “Il pensatore solitario” (Quodlibet): “Se la Germania nazista fosse stato un paese di evasori fiscali lo stato avrebbe fatto fatica a trovare i soldi per riarmarsi. Hitler avrebbe potuto sbraitare quanto voleva sulla missione storica della Germania; se la popolazione fosse stata di evasori fiscali, e non di cittadini coscienziosi che pensano che il bene di tutti è anche il loro bene, il nazismo andava poco lontano. Questo per dire come l’evasione fiscale non sempre è negativa…”. Si capisce che Cavazzoni è uno squisito letterato e il letterato somiglia all’intellettuale e invece è il suo contrario, giacché si astiene dal fare politica. Amo gli astensionisti e amo i letterati in quanto astensionisti.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l’ultimo è “La ragazza immortale” (La nave di Teseo).

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