Zangrillo: “Spid? I 40 milioni che eroghiamo ai provider per mantenerlo gratis ci sono”

Lo spid diventerà a pagamento? “Posso rassicurare tutti: i 40 milioni che noi eroghiamo ai provider che offrono l’utilizzo dello spid ci sono“, dice il ministro della Pubblica Amministrazione, intervenuto alla Festa dell’Innovazione organizzata dal Foglio a Venezia, in riferimento alla polemica secondo la quale il finanziamento non sarebbe previsto. “Ci sono da tempo dei provider che hanno deciso di far pagare lo spid, ma la nostra idea è quella di continuare a lavorare per la carta d’identità elettronica europea, che consentirà di avere uno strumento tecnologico simile allo spid in termini di funzionamento ma che funzionerà oltre i confini del nostro paese, in una logica di gratuità”.

Sui falsi miti che investono la Pubblica amministrazione il ministro chiarisce che bisogna sfatarne un paio. “Bisogna uscire dalla narrazione secondo cui la Pubblica amministrazione non è associabile al concetto di innovazione”, dice Zangrillo. “In questi anni abbiamo cercato di comprendere al meglio il contesto che ci circonda. La nostra è l’organizzazione più grande d’Italia con 3,2 milioni di persone. Ma dal 2010 e dal 2020 abbiamo avuto solo dinamiche di uscita, persone che andavano in pensione e abbiamo perso 300 mila persone. Tutto ciò in un’epoca in cui la sfida da affrontare è la digitalizzazione”, dice. Un altro mito da sfatare è quello secondo cui i dipendenti della Pubblica amministrazione sono troppi. “Si parla sempre di una Pubblica amministrazione italiana come un qualcosa di abbondante ma il rapporto tra residenti e dipendenti pubblici non raggiunge il 6 per cento. Nei paesi con cui ci confrontiamo questo rapporto è intorno al 9 per cento”,dice il ministro.

È un tema – quello del reclutamento – molto rilevante per il ministero della Pubblica Amministrazione. “Un milione di persone nei prossimi 7 anni matureranno le condizioni per andare in pensione. Quindi la pubblica amministrazione deve presentarsi attrattiva”. Sull’attrattività per i giovani chiarisce che il ministero ha ben presente le nuove esigenze dei giovani. “I giovani oggi non si accontentano del posto fisso, ma chiedono molto di più. Vogliono organizzazioni capaci di offrire opportunità di crescita e che premino il merito. Ci sono una serie di elementi che concorrono a rendere la nostra organizzazione attrattiva e dobbiamo soddisfarli tutti”

Sulle contrattazioni che il ministero ha portato avanti sulle funzioni centrali i sindacati più grossi hanno fatto ostruzione. Ci sono tanti contratti da rinnovare, i sindacati sono sempre contrari, ma il governo è andato avanti lo stesso. Bombardieri dice: “Se il ministro Zangrillo è così convinto di procedere uniteralmente perchè non firma oggi stesso un decreto per arrivare a quei rinnovi contrattuali? Sempre in quella dichiarazione dice, provocatoriamente, che a chi non si uniforma ai diktat del governo somministrino olio di ricino. “Io sono un non violento quindi non ho mai pensato all’olio di ricino”, risponde Zangrillo al segretario della Uil. “Rispondo a Bombardieri con i fatti: questo governo ha stanziato nelle due leggi di bilancio 20 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti pubblici. Abbiamo dedicato una parte significativa dei due rinnovi ai dipendenti pubblici. Per non ripetere ciò che succede nella storia repubblicana: cioè che i contratti si rinnovino dopo anni dalla scadenza. Quei 2 miliardi servono per il rinnovo 22-24/25-27/28-30”.

Sulla refrattarietà della Cgil e Uil il ministro esprime molte perplessità, riconducendo le decisioni a un aspetto politico più che negoziale. “Cgil e Uil sono refrattari nella firma sia per il contratto della sanità che degli enti locali. La proposta di incremento che abbiamo fatto noi è intorno al 7 per cento , aggiungendo l’accessorio arriviamo al 9 per cento per il contratto 22-24. Cgil e Uil dicono che non basta. Ma la costatazione è che: ci sono stati 9 anni di blocco dei contratti pubblici, poi si è firmato un rinnovo con un’inflazione cumulata del 12 per cento e il contratto firmato da Cgil e Uil valeva un incremento del 3,4 per centi. Ma perchè nel 2018 hanno accettato di firmare un contratto che valeva il 3,4 per cento con inflazione al 12 e adesso si rifiutano di firmare un contratto che ha avuto il picco del 14 ma con incrementi fino al 9 per cento? Al tempo c’era un governo di un altro colore. Adesso c’è un governo di centrodestra e Landini preferisce inneggiare alla rivolta sociale”.

Sul contratto della sanità si prevede un aumento di 520 euro. “Io a Landini e Bombardieri ho detto: trovatemi un contratto privato che preveda un aumento del 520 euro. Fino all’ultimo io provo a dialogare con i sindacati. La settimana prossima avremo un incontro per vedere se la situazione si sblocca” rassicura il ministro.

Riguardo il tema del merito, il governo italiano potrebbe prendere esempio dagli Stati Uniti? Assumerebbe mai una figura come Elon Musk? “Se si presenta in ufficio senza la motosega ci posso pensare”, scherza Zangrillo. “Il tema del merito è un tema essenziale e la Pubblica amministrazione lo deve affrontare. Una grande sfida è essere capace di misurare la performance delle proprie persone e di premiare i meritevoli. Oggi non succede. Oggi fa delle valutazioni che negli ultimi 10 anni hanno sempre riportato come risultato che il 99 per cento dei dipendenti pubblici sono eccellenti. A me non è mai capitato in questi due anni e mezzo mi dicessero: voi della pubblica amministrazione siete fantastici. Al massimo mi capita il contrario. È giunto il momento di introdurre il valore del merito nella Pubblica amministrazione perchè chi gestisce le persone non ha la possibilità di premiare le proprie persone”, dice ancora il ministro.

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