Shoigu vola da Kim a chiedere truppe per la possibile nuova offensiva nelle regioni di Sumy o per provare a sfondare nel Donetsk, ma Pyongyang potrebbe temporeggiare
Mentre in Corea del sud vinceva le elezioni e giurava come nuovo presidente Lee Jae-myung, leader del Partito democratico e favorevole a un ripristino della cosiddetta “Sunshine policy” con Pyongyang, il segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergei Shoigu arrivava nella capitale nordcoreana. E’ iniziata ieri la seconda visita dell’ex ministro della Difesa russo a Pyongyang in meno di tre mesi, e non è passata inosservata. A fine marzo scorso, Shoigu era volato in Corea del nord per incontrare il dittatore Kim Jong Un e trasmettergli un messaggio da parte del presidente della Federazione russa Vladimir Putin. Questa volta, come ha fatto sapere l’ambasciata russa in Corea del nord tramite uno stringato messaggio su Telegram, Shoigu e Kim avrebbero “discusso della situazione relativa alla crisi ucraina e alla penisola coreana”. Anche questa volta il capo della sicurezza del Cremlino avrebbe compiuto il brevissimo viaggio da Kim (meno di 24 ore) su istruzione di Putin, forse per discutere la commemorazione dei combattenti nordcoreani che hanno aiutato le forze russe a respingere le truppe ucraine dalla regione di Kursk – le agenzie di stampa russe parlano di un memoriale da costruire.
Ma questo viaggio a sorpresa di Shoigu a Pyongyang nasconde qualcosa, anche perché Shoigu una settimana fa ha incontrato a Mosca il ministro per la sicurezza dello Stato nordcoreano Ri Chang Dae. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, è probabile che il Cremlino voglia discutere dell’attuazione di “diverse clausole” del trattato fra Russia e Corea del nord, che significa chiedere nuove truppe a Kim per la possibile nuova offensiva nelle regioni di Sumy o per provare a sfondare nel Donetsk. Per il momento molti osservatori credono sia difficile pensare che Kim sia disposto a mettere a disposizione di Putin altri uomini: con Lee Jae-myung appena insediato a Seul, e Trump alla Casa Bianca, il regime potrebbe non volersi esporre più troppo con la Russia. Del resto così sono fatte le alleanze di convenienza dei regimi: amici fino a quando ci conviene.