Notizia: nella cinquina dello Strega gli scrittori non sono i soliti noti

Andrea Bajani, Nadia Terranova, Elisabetta Rasy, Paolo Nori e Michele Ruol sono gli autori scelti per concorrere al premio. E c’era anche l’astrologo, Simon & the Stars. Una buona stella serve sempre

C’era anche l’astrologo, Simon & the Stars. Una buona stella serve sempre, anche al premio Strega 2025. Per il resto, è sempre il giorno della marmotta: Il teatro romano di Benevento, “Nessun dorma” per accompagnare le immagini dei monumenti locali (stessa clip dell’anno scorso). Stefano Coletta al microfono per interrogare i dodici scrittori che di lì a poco saranno cinque; e intanto li intervista come se non avesse desiderato fare altro, fin da piccolo. Anche gli scrittori, non i soliti noti – è la novità di quest’anno – non hanno desiderato di fare altro fin dalla più tenera età.

Uno la giovane età non l’ha neanche conclusa. Elvio Carrieri, lo scrittore di “Poveri a noi”, nato a Bari nel 2004 nonché campione di velocità scrittoria. E’ rimasto fuori dalla cinquina. Dove invece sono entrati Andrea Bajani, già vincitore ieri dello Strega Giovani, con “L’anniversario”: quello in cui il protagonista abbandona la famiglia, e manca poco all’urlo di André Gide “Famiglie io vi odio”.

Seconda, per ordine di voti in cinquina, Nadia Terranova con “Quel che so di te”. Un’altra storia di famiglia, ma questa è triste e vera, testimoniata da cartelle cliniche. Elisabetta Rasy è in cinquina con uno dei tanti romanzi finalisti che si appoggiano a personaggi realmente esistiti: nel caso di “Perduto è questo mare”, è Raffaele La Capria – e naturalmente c’è il diventare grandi, lasciare Napoli, e altri piccoli o grandi dolori della vita.

Paolo Nori entra in cinquina con “Chiudo la porta e urlo”, che oltre agli amati scrittori russi, letti a un’età impressionabile, racconta Raffaello Baldini: il poeta dialettale, e poi auto-tradotto in italiano, di Santarcangelo di Romagna. Ultimo nella classifica dei cinque – ma poi le votazioni che saranno rivelate il 3 luglio al Ninfeo di Villa Giulia, in diretta televisiva su Rai Tre, quest’anno senza la mina vagante di Geppi Cucciari potranno cambiare ogni cosa – è Michele Ruol. Titolo: “Inventario di quel che resta dopo che la forte brucia”.

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