Ormai sembra puro masochismo che l’esercito israeliano rincari la dose, ma è successo di nuovo: vicino a un punto di distribuzione degli aiuti, i soldati hanno aperto il fuoco, uccidendo più di 30 palestinesi e ferendone 90. Netanyahu tira dritto e i capibanda di Hamas non possono che godere
Travolti gli argini che ancora ostacolavano la condanna del governo israeliano, sembra puro masochismo che l’esercito israeliano rincari la dose, com’è successo di nuovo. Aprendo il fuoco a Rafah, vicino a un punto di distribuzione degli aiuti, uccidendo “più di 30 palestinesi” e ferendone “una novantina”. A differenza che per l’episodio simile della domenica precedente (31 morti, 200 feriti) in cui la responsabilità della sparatoria si era rinfacciata fra l’IDF e Hamas, ora l’IDF l’ha riconosciuta, dichiarando di aver mirato a colpire “persone sospette”, e allegando la derisoria conclusione di prammatica sull’apertura di un’inchiesta.
Le Nazioni Unite hanno subito condannato l’azione come crimine di guerra. Il governo di Netanyahu e dei suoi alleati fascisti bigotti e razzisti intende dunque tirare dritto e sfidare il resto del mondo. Il proposito non può che entusiasmare i capibanda di Hamas, per i quali ogni notizia di strage, distruzione, affamamento della popolazione palestinese è un progresso nel compiaciuto martirologio e nello scandalo del mondo contro Israele. Una simile combutta di nemici giurati è forse il più rivelatore segno del tempo.