Verstappen sempre al centro: errori, strategie e psicodrammi di un campione sotto pressione

A Barcellona l’olandese ha perso il duello con Norris ma continua a influenzare l’intero paddock. Il Mondiale resta apertissimo: con Norris e Piastri si prepara un’estate ad altissima tensione

Ci si aggrappa a Max Verstappen, sempre e comunque. Nel bene ma anche nel male. Molto probabilmente a fine stagione dovrà cedere il titolo di campione del mondo e non è escluso che le voci su un suo addio alla Red Bull torneranno presto a farsi molto insistenti. La tappa di Barcellona era molto attesa per un cambiamento regolamentare che invece di rallentare le Mc Laren le ha viste andare, se possibile, ancora più forte. Questo significa due cose, non necessariamente in conflitto tra loro. La prima è che il disegno complessivo della scuderia inglese è inattaccabile e non ci può essere alcuna direttiva tecnica in grado di limitare uno strapotere evidente. La seconda è che se i cambiamenti, in questo caso un irrigidimento delle ali anteriori in modo da non fare sembrare un secondo DRS, vengono annunciati con mesi di anticipo le scuderie sono tranquillamente in grado di anestetizzarne gli effetti. Ma torniamo a Verstappen.

Anche in Catalogna l’effetto-Max su Norris è stato evidente. Pronti-via e il timido Lando ha perso subito la posizione a vantaggio dell’olandese. Poi, certo, giri dopo c’è stato il controsorpasso ma il tema del condizionamento psicologico rimane un fattore potenzialmente pesantissimo nella corsa al Mondiale piloti. Verstappen riesce sempre a dare sempre le carte, anche nelle gare che non riesce a vincere. A Barcellona ha stupito tutti andando su tre soste invece che due. Ha sportellato con Russell, il suo vero obiettivo quando c’è da passare dalla cavalleria alla rissa da saloon (intendiamoci, ha fatto una sciocchezza e perso parecchie posizioni ed ora rischia lo stop di un Gp per aver perso altri punti sulla patente), ha chiesto una penalizzazione per Leclerc (giustamente non accordata) dopo la ripartenza dietro la safety car. Ecco, la safety. Sei giri di trenino per rimuovere la Mercedes di Kimi Antonelli sono troppi. Va bene il discorso sicurezza, ci mancherebbe, ma ne sarebbero bastati la metà. Si continua a perdere tempo per far sdoppiare i doppiati, una cosa che dovrebbe essere automatica nel momento in cui entra la safety. Invece la direzione di corsa aspetta sempre che prima venga rimossa la vettura che ha causato il suo ingresso e solo dopo avviene la procedura di sdoppiamento. Così facendo si perdono giri preziosi, la gara di Barcellona è stata (ancora una volta) decisamente noiosa e solo gli ultimi giri hanno svegliato (ma non è certissimo) chi davanti alla tv ha seriamente rischiato di perdersi il gran finale essendo finito tra le braccia di Morfeo.

Ancora su Verstappen: quando è entrata la safety tutti sono andati ai box per mettere gomma rossa nuova. Peccato che Max questa opzione non ce l’avesse più visto che aveva fatto una sosta prima degli altri. Forse il quattro volte campione del mondo è entrato in pit lane semplicemente perché è una procedura automatica in queste situazioni. Ma Max aveva montato la gomma rossa da soli otto giri e sapendo, perché i piloti questa cosa la sanno, che la “tassa” della safety non sarebbe stata breve avrebbe potuto restare fuori e giocarsi tutto con quella gomma e non con una bianca (la mescola nettamente peggiore a Barcellona)? Aggiungendo anche il fatto che Verstappen all’uscita della safety sarebbe stato in testa alla gara e avrebbe avuto dietro i due galletti della Mc Laren certamente più performanti con gomme rosse nuove ma altrettanto prudenti nel non rischiare di finire fuori per un contatto (ben sapendo che passare Max non è mai indolore). È stato un errore che il pilota deve condividere con il muretto box. Ora dopo tre gare europee consecutive si va in Canada prima di tornare nel Vecchio Continente. Attenzione, Piastri ha vinto cinque gare su nove ma ha solo dieci punti di vantaggio su Norris. Ancora troppo pochi per pensare ad una fuga estiva. In attesa che i due facciano davvero il vuoto nella classifica piloti e, finalmente, inizino davvero a duellare tra di loro. Cosa che al momento non si è ancora vista.

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