Kaja Kallas presenta il piano europeo, basato su tre pilastri: rafforzare la sicurezza della regione, favorire la crescita e promuovere la preparazione ai cambiamenti climatici. L’embrione di una base militare europea potrebbe nascere sulla costa bulgara
Bruxelles. Per arginare le operazioni militari russe, sorvegliare cavi e gasdotti e rilanciare l’economia dei paesi che si affacciano sul Mar Nero – schiacciato tra Russia, Ucraina, Caucaso, Turchia e Unione europea – la Commissione ha varato oggi la sua nuova strategia. E’ un piano voluto dall’Alta rappresentante Kaja Kallas per riaffermare il ruolo di Bruxelles nella regione, ma anche per muovere i primi passi verso quel complicato sistema di garanzie di sicurezza chiesto da Kyiv. Il piano di cooperazione dell’Ue per il Mar Nero si articola su tre pilastri: rafforzare la sicurezza della regione, favorire la crescita e promuovere la protezione ambientale e la preparazione ai cambiamenti climatici. Il pilastro centrale è però quello della sicurezza, per cui arriva anche l’idea di istituire un polo di difesa marittima del Mar Nero. Si tratta di un embrione di una base militare europea, cui sarà affidato il lavoro di sminamento delle acque per liberare il porto di Odessa e ridare ossigeno all’export ucraino. Ma non solo: l’hub della difesa europea per il Mar Nero, che per forza di cose dovrà sorgere o sulle coste rumene o su quelle bulgare, “potrà anche aiutare a monitorare un’eventuale pace tra Russia e Ucraina”, ha detto Kallas in conferenza stampa.
Il luogo che andrà a ospitare quello che Kallas vorrebbe essere il primo fortino dell’Ue ancora non è stato deciso, ma alcuni indizi puntano verso la costa bulgara. Durante la scorsa riunione della coalizione dei volenterosi, infatti, è stato lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a offrire a Sofia la possibilità di ospitare il coordinamento delle operazioni marine. La recente vittoria del candidato europeista in Romania, però, apre la strada a quello che dovrebbe essere un solido quinquennio europeista a Bucarest – cosa che potrebbe orientare Bruxelles verso la costa rumena.
Oltre alla sicurezza, per il futuro del Mar Nero ci saranno anche investimenti e crescita. Su quel mare, infatti, si giocherà gran parte della partita dell’allargamento dell’Ue. “Ucraina e Moldova si stanno muovendo verso l’adesione all’Ue, e anche la Georgia, se torna sulla strada dell’Ue, sarà della partita”, ha detto Kallas. La Georgia rappresenta oggi l’anello debole della strategia di allargamento dell’Ue, ma è anche la porta d’accesso al resto del Caucaso meridionale, dove si trova, ad esempio, l’Armenia, che da poco ha mosso il primo passo verso l’adesione all’Ue e che sarà la tappa del prossimo viaggio di Kaja Kallas.