La copertina del Foglio Review raccontata da Laura Bonanno

L’illustratrice che l’ha disegnata ci parla di “Al di là della siepe”, la cover del nuovo numero del magazine del Foglio, in edicola da sabato 31 maggio

La nuova cover della Review illustrata da Laura Bonanno parla del guardare oltre, dell’affacciarsi. All’estate che arriva con la voglia di stare all’aperto ma anche a ciò che di nuovo ci attende. E che a volte è un solo passo più in là di dove sentiamo di poter arrivare.

Qual è stato il processo creativo dietro l’illustrazione della cover del Foglio Review, “Al di là della siepe”?

L’idea era di rappresentare il momento in cui, finita la scuola e con l’arrivo dell’estate, i ragazzi incominciano a guardarsi intorno carichi di emozioni, spesso contrastanti. La parola chiave è stata “affacciarsi”, ed è proprio da qui che ho cercato di tradurre per immagini il concetto. Prima attraverso una finestra e lo sguardo rivolto verso l’esterno, verso un panorama fatto di montagne da scalare, un sole e tanti fiori appena sbocciati, dove non manca un po’ di confusione e smarrimento dato dalle nuvole. Che cosa ci riserverà il futuro? Nella seconda proposta ho immaginato una ragazza che ha finito la scuola. Il libro è chiuso e lei si alza dal banco, è felice. Dietro di lei una finestra, con quello che la aspetterà. Abbiamo il coraggio di guardare oltre? Alla fine, però, l’immagine della finestra poteva in qualche modo ostacolare e limitare la visuale, era necessario qualcosa di ancora più ampio e libero. In questo lavoro è importante farsi molte domande, aiuta a trovare le risposte e quindi le soluzioni più adeguate. È proprio in questo modo che sono arrivata alla rappresentazione di una siepe, sottolineando poi con l’azione del protrarsi in alto quel senso di curiosità e volontà di “affacciarsi” sul mondo, fuori dal nostro spazio emotivo, fuori dal nostro cortile, senza aver paura, ma con l’aiuto degli strumenti che abbiamo. Non sappiamo cosa ci aspetta, ma siamo pronti ad accogliere quello che verrà. Ogni dettaglio dell’illustrazione ha una simbologia, dalla stessa siepe, ai fiori sbocciati, ai libri di scuola che danno conforto e aiuto e infine al sole, che dà speranza e segna un nuovo inizio.

Si è immaginata una storia che coinvolge la ragazza ritratta in copertina? Qual è la prospettiva verso cui si affaccia? Cosa la incuriosisce?

È sempre bello e utile poter creare una storia che va oltre l’immagine proposta; aiuta ad arrivare al momento esatto in cui fermare la scena. Una fine nasconde sempre un nuovo inizio. La fine della scuola, anche. La ragazza è curiosa ed è pronta a guardarsi intorno; infatti, nel tragitto verso casa scorge qualcosa lontano, ma la visione è ostacolata dalla siepe. Si fa coraggio, tira fuori i pochi libri di scuola che ha portato l’ultimo giorno e ci sale sopra, riuscendo finalmente a guardare oltre.

I nuovi inizi a volte fanno paura, ci mettono di fronte a tante domande e incertezze. Saremo all’altezza di quello che verrà? Ci sentiremo soli? E se non andrà bene?

Guardare oltre, anche a queste paure, ci focalizza proprio su quel sole nuovo, quell’orizzonte infinito in cui non riusciamo a distinguere ancora le cose.

In questi momenti, siamo da soli con noi stessi e non sempre va vista come una cosa negativa. Qualcuno può prenderci per mano, donarci qualche parola coraggiosa e gentile ma alla fine della giornata, alla fine di un percorso, come in questo caso, siamo noi a scegliere di guardarci dentro e siamo sempre noi a trovare gli strumenti necessari per poterci affacciare sul mondo.

Quali sono stati i criteri che l’hanno guidata nelle sue scelte compositive e cromatiche per questa cover?

Volevo dare un senso di estate, di freschezza, anche per tornare al significato dell’immagine. Sono solita usare pochi colori, brillanti, psichedelici, che creano un contrasto tra loro e hanno anche un sentore vintage. In questo caso mi ha aiutato molto pensare al simbolo estivo per eccellenza: il gelato. Ho iniziato con il cielo, utilizzando un rosa delicato, con cui abbino sempre un verde, in questo caso un po’ acido. Il resto è arrivato di conseguenza.

La composizione è stata piuttosto intuitiva e veloce perché la siepe doveva essere l’ostacolo immaginario che divide ciò che si conosce dall’ignoto e quindi occupare gran parte dello spazio. Sono una persona molto organizzata e precisa, ho bisogno di ordine dentro e fuori dalle mie opere. Allo stesso tempo, nelle mie illustrazioni, voglio preservare quell’aspetto infantile, sognante, divertente e colorato.

Mi piace poter giocare con il testo, se presente, e intrecciare fronde di alberi mi sembrava funzionale alla scena anche per sottolineare quel senso di mistero, per aiutare chi guarda a immedesimarsi nella scena e quasi a spostare mentalmente foglie e arbusti immaginari, per avere la visuale più libera. Non è tutto visibile, perché il futuro ci riserva sempre delle sorprese.

Una parte del suo lavoro è dedicata all’illustrazione per bambini. Ci sono delle differenze di approccio o delle accortezze illustrative differenti tra l’illustrazione per bambini e quella per adulti?

Indubbiamente ci sono differenze e accortezze da avere. Se un’illustrazione per adulti può essere sintetizzata concettualmente e quindi creare ragionamenti complessi ma sempre efficaci e intuitivi nella testa di chi guarda, l’illustrazione per bambini non può. Con questo non intendo dire che l’illustrazione per bambini debba essere didascalica, estremamente semplificata (dipende poi anche da altri fattori, come l’età) o priva di significati, anzi. Nel caso dell’albo illustrato, l’illustrazione è un elemento narrativo essenziale che collabora armoniosamente con il testo e va oltre, creando storie visive coinvolgenti e stimolanti.

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