“Schlein e Conte su Gaza sono indegni. Il loro corteo? Temo rigurgiti antisemiti. Dazi congelati grazie a Meloni”. Parla Filini (FdI)

“Su Gaza si stanno celebrando le primarie dell’orrore, del centrosinistra. Retorica, speculazione. La manifestazione per Gaza rischia di essere un corteo di violenti”: Parla Filini, coordinatore dell’ufficio studi di FdI

Francesco Filini, per la sinistra, governo Meloni e FdI, il suo partito, sono “complici” del “criminale” Netanyahu. Stiamo dunque parlando con un “complice”? “State parlando con chi chiede a Israele il cessate il fuoco, di porre la massima attenzione alla salvaguardia dei civili, ma non parlerete mai con chi specula, lucra sui bambini di Gaza. Io non dimentico chi sono le vere bestie. Hamas”. Chi specula? “Si stanno celebrando le primarie dell’orrore, del centrosinistra. C’è un’opposizione indegna e disperata”.



Si prepara una grande manifestazione del centrosinistra per Gaza, si dice forse il 7 giugno: Filini, lei dove sarà? “Non sarò lì, dove, al di là delle buone intenzioni, temo frange estreme di antisemiti. Lo ripeto: è indegna la speculazione di Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli”. Filini, il coordinatore dell’ufficio studi di FdI, non piange per le vittime di Gaza? Non prova orrore? “Provo dolore, lo prova il governo Meloni, la premier, lo provano tutti i governi europei e lo ha ripetuto anche il ministro Crosetto che Netanyahu ha superato il limite, sta sbagliando tutto”. Ha chiesto Schlein, in Aula: “Meloni, che fai”? Ecco, Meloni, che fa? “Ascolto Pd, M5s e Avs ripetere che ogni male nel mondo è colpa di Meloni e sento sempre ‘Meloni venga a riferire’, ma sento poco parlare della strategia di Hamas: far morire bambini e cercare la reazione di Israele, paese di cui si continua a negare il diritto all’esistenza”. Di nuovo: Meloni, che fa? “Le rispondo che Meloni fa quello che fanno i governi dell’occidente: si continua a chiedere a Israele di cessare il fuoco, si fa pressione, attraverso la diplomazia, per cercare di interrompere il massacro ed è costante l’impegno sul fronte degli aiuti umanitari. I governi fanno questo, il resto è solo retorica, bassa, retorica, da opposizione indegna”. L’opposizione è pronta a convocare, insieme a Repubblica, una grandissima manifestazione contro Netanyahu. Si parla di Milano, Roma o Perugia, e torna lo slogan “un’onda vi travolgerà”. Lei ha il salvagente? “Temo invece che sarà un’onda di antisemitismo, con frange estreme. Temo, perché le ricordo, le bandiere di Israele bruciate, slogan d’odio contro gli ebrei e rigurgiti di violenza. Invito la sinistra a fare un giro al ghetto di Roma, a vedere come si vive. E’ un quartiere che è tornato ad avere paura dopo l’attentato di Washington, paura di rivivere gli anni ignobili della storia”. Ha detto Giuseppe Conte che siete gli “avvocati pro bono” di un criminale, come Netanyahu. Quanto prendete di parcella? “Quelle parole dimostrano che su Gaza si sta consumando un duello fra Conte e Schlein, le primarie per fare il candidato premier, sulla pelle dei morti. Le parole pronunciate in Aula servono a cercare di lucrare politicamente su una tragedia”. La sinistra chiede per quale ragione il governo Meloni non riconosca lo stato di Palestina. Perché non lo riconoscete? “Perché ci sono paesi del medio oriente che ancora non riconoscono il diritto all’esistenza di Israele. Anche noi siamo stati all’opposizione, ma mai abbiamo speculato sulla morte. Non lo abbiamo fatto con l’Ucraina. Con quella scelta, di sostenere l’intervento in difesa degli ucraini, abbiamo dimostrato di essere una forza pronta a governare”. Siete ancora con l’Ucraina? “Sempre, al contrario delle opposizioni, che hanno voltato la faccia”. Filini, questa storia di Meloni “ponte” con Trump, chi l’ha lanciata? Vi siete dati all’ingegneria? Dice il direttore di Repubblica che dal “ponte si è passati alla botola”. Il ponte Meloni-Trump è dei “sospiri”? “Innanzitutto che Meloni sia il ponte tra America ed Europa lo ha dichiarato il vicepresidente J.D. Vance. E’ Meloni ad aver fatto sedere per la prima volta Vance e von der Leyen a Roma e, le do una notizia, è grazie alla mediazione di Meloni che è avvenuta la telefonata con Trump e il congelamento dei dazi al 50 per cento. Il ponte non ce lo siamo inventati noi e la botola è il prodotto della fantasia di certa stampa”. Non è un’invenzione che litigate, con la Lega, sul terzo mandato, e il ministro Ciriani dice che FdI non “prenderà schiaffi” dagli alleati. Lei quante guance ha? “Ci sono stati governi di centrodestra ben più litigiosi. Per quel che se ne dica il nostro resta il più compatto degli ultimi trent’anni”. Perdete le elezioni a Genova e Ravenna. Lo sa che da domani si tornerà a scrivere che FdI non ha classe dirigente ? “Dopo essere stati governati dai vari Di Maio, Toninelli, e lo stesso Conte, che si è ritrovato a fare direttamente il premier senza uno straccio di esperienza, è un po’ ardito dire che FdI non ha classe dirigente”. Filini, come si sta nella “botola”? “Bisognerebbe chiederlo all’opposizione, al Pd, al M5s, ad Avs, i partiti che ci vivono. E’ la botola dove li hanno messi gli elettori dal 2022”.

  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio

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