L’accusa “Maga” di aver affossato l’industria fossile e una difesa paradossale
Contrordine, compagni: la finanza verde non ha prodotto alcun risultato. Firmato: gli avvocati della finanza verde. Tutto nasce dalla causa lanciata dai governatori di tredici stati Usa a guida repubblicana, a cui recentemente si è aggiunto il governo federale, che accusano i fondi attivisti di aver contribuito alla crisi del settore carbonifero americano. Sul banco degli imputati ci sono tre colossi del calibro di BlackRock, Vanguard e State Street, che congiuntamente controllano il 34 per cento del capitale dei maggiori produttori di carbone a stelle e strisce e che si sono impegnati a definanziare le industrie fossili per accelerare la neutralità climatica.
Tra il 2019 e il 2022 la produzione di carbone è crollata, sebbene i prezzi nello stesso periodo siano saliti (ora sono invece ai minimi): ciò ha determinato un boom dei profitti, a tutto vantaggio degli azionisti, inclusi i tre fondi in questione. Come ha notato ieri il Financial Times, la notizia non sta tanto nel procedimento quanto nella linea difensiva dei convenuti: infatti, sostengono che non c’è alcuna evidenza che loro abbiano chiesto in alcun modo il taglio della produzione di carbone, e che dunque non hanno giocato alcun ruolo nella contrazione produttiva. Al massimo hanno fatto pressioni per ottenere una più ampia disclosure dei rischi climatici connessi alle attività dell’industria. Di più: i fondi dicono di aver votato spesso e volentieri a favore dei candidati ai consigli di amministrazione che si sono adoperati per investire di più nelle miniere di carbone e contro quelli che chiedevano il contrario.
In breve, mentre il Maga accusa i fondi di aver fatto ciò che dicevano – e quindi di aver causato la perdita di posti di lavoro nei Coal States – i fondi obiettano che, a ben vedere, se ne sono ben guardati. Insomma: per scagionarsi dall’accusa di aver agito coerentemente coi loro impegni, i grandi fondi mettono nero su bianco che il verde dei dividendi era più intenso di quello della propaganda.