La dottrina di Parodi si ispira alla legge di Murphy

Lo ha rivelato, tra le righe, nell’intervista concessa ieri al nostro Ermes Antonucci: una giustizia di qualità richiede una quantità di tempo, personale e risorse di cui c’è carenza. Il presidente dell’Anm auspica un apparato giudiziario elefantiaco, e l’idea opposta, cioè di alleggerire il carico, non è neppure contemplata

Il presidente dell’Anm Cesare Parodi dice di avere una frase di Piero Calamandrei come biglietto da visita sul suo WhatsApp, ma nell’intervista concessa ieri al nostro Ermes Antonucci ha rivelato, pur senza citarla, la vera fonte della sua dottrina (una fonte, gli va riconosciuto, senz’altro più confacente allo stato attuale della giustizia in Italia). Questa fonte è la Legge di Murphy, ovvero quel ramificato sistema di regole, assiomi, postulati e corollari che discende da un unico principio generale: “Se qualcosa può andar male, lo farà”. Così Parodi: “Dico sempre che la qualità dipende dalla quantità. Giustamente i cittadini richiedono una giustizia di qualità, ma questa richiede un tipo di impegno in termini di personale, tempo e risorse che purtroppo noi non abbiamo”.

Nel digesto della Murphy’s Law, compilato dall’umorista Arthur Bloch, il principio evocato da Parodi è noto come Fattore Chiang, ed è formulato in questi termini: “Quantità = 1/Qualità; ovvero, la quantità è inversamente proporzionale alla qualità”. L’ammissione del presidente dell’Anm, per quanto indiretta, non manca di coraggio, perfino di brutalità: una volta misurata l’immane sproporzione tra la quantità delle pendenze giudiziarie e i mezzi in dotazione per gestirle, si può calcolare agevolmente il Fattore Chiang e dimostrare more geometrico che la magistratura italiana offre, se va bene, prodotti giuridici da discount cinese.

Come rimediare? Dice l’Anm, per bocca di Parodi: dateci più personale, più risorse, più poteri d’indagine. E’ la risposta di prammatica del sindacato delle toghe: se il lavoro da sbrigare è enorme, serve un apparato giudiziario altrettanto elefantiaco. L’idea di imboccare la via opposta – alleggerire il carico, depenalizzare, intervenire sulle radici storte dell’obbligatorietà, ecc. – non è neppure contemplata, in obbedienza a un altro principio della Legge di Murphy, e precisamente il Corollario di Iles: “Quando il modo migliore ci sta davanti agli occhi, specialmente per lunghi periodi, non lo vediamo”.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.