Con Israele, la verità è negoziabile e le bugie un titolo di giornale

Un alto funzionario delle Nazioni Unite ha dichiarato alla Bbc che “14mila bambini a Gaza potrebbero morire nelle prossime 48 ore”. Un’affermazione, rilanciata da diverse testate, che si basa su un’interpretazione errata di un rapporto dell’IPC. Non è giornalismo, ma riciclaggio di narrativa islamista

Proprio quando pensavi che Israele non potesse essere più malvagio abbiamo appreso che quattordicimila bambini sono destinati a morire sotto il suo spietato regime di occupazione a Gaza entro le prossime 48 ore. Quattordicimila bambini in 48 ore. La storia si è diffusa come il vaiolo su internet e i giornali. Nessuno può negarlo ora: Israele uccide i bambini “per hobby”. New York Times, Nbc, Time, Guardian, Abc: tutte organizzazioni giornalistiche affidabili. Ma tutte hanno pubblicato, acriticamente, una delle affermazioni più grottesche e facilmente confutabili durante la guerra tra Israele e Hamas: che 14mila bambini a Gaza sarebbero morti entro 48 ore. In Italia nessuno si è posto il problema. “Onu, aiuti massicci a Gaza o altri 14.000 bimbi moriranno” (Ansa). “Gaza, 14 mila bambini potrebbero morire nelle prossime 48 ore” (Agi). “Gaza, l’Onu lancia un nuovo allarme: 14 mila bambini potrebbero morire nelle prossime 48 ore” (L’Espresso). “14.000 bambini rischiano di morire di fame se gli aiuti salvavita non entreranno subito” (Save the children). “Onu: aiuti o 14mila bambini moriranno” (Il Fatto). “Allarme carestia, a Gaza 14mila bambini a rischio morte per fame in 48 ore” (RaiNews24).

La storia parte quando un alto funzionario delle Nazioni Unite dichiara alla Bbc che “14mila bambini a Gaza potrebbero morire nelle prossime 48 ore”. Anche l’emittente britannica, dove Hamas non è neanche chiamata “terrorista”, è costretta ad ammettere che l’affermazione è falsa e basata su un’interpretazione errata di un rapporto pubblicato dall’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) delle Nazioni Unite. Tom Fletcher, sottosegretario delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, dichiara nel programma “Today” della Bbc: “Ci sono 14mila bambini che moriranno nelle prossime 48 ore se non riusciremo a raggiungerli. Voglio salvarne il maggior numero possibile nelle prossime 48 ore”. L’affermazione è stata ripetutamente citata dai legislatori britannici durante un dibattito alla Camera dei Comuni, dove Israele è stato messo sul banco degli imputati per “genocidio”.

La Bbc afferma che, dopo aver chiesto chiarimenti alle Nazioni Unite risulta che le dichiarazioni si basavano su un rapporto dell’IPC. C’era solo un problema: il rapporto non dice nulla del genere. Prevedeva che 14.100 bambini a Gaza avrebbero potuto soffrire di malnutrizione grave tra aprile 2025 e marzo 2026, un periodo di un anno. Non due giorni. E non una morte imminente. Un estratto dell’intervista di Fletcher è ancora disponibile sul sito della Bbc, senza correzioni. Include persino una smentita da parte di Hamas di rubare aiuti umanitari, presentata come una mera “accusa israeliana”, nonostante montagne di prove documentate del contrario. Non era giornalismo. Era riciclaggio di narrativa islamista e onusiana, dove i fatti sono facoltativi e l’indignazione essenziale.

La sera del 17 ottobre 2023 un’esplosione nel parcheggio dell’ospedale Ahli di Gaza City provocò molte vittime. Era stata provocata da un missile lanciato da Gaza contro Israele. Ma l’ufficio propaganda di Hamas aveva capito come sfruttare l’incidente nella guerra mediatica a Israele. Il risultato è stata una comunicazione micidiale: “Israele bombarda ospedale di Gaza, 500 morti”. Così la bufala dell’ospedale Ahli è stata accettata senza beneficio di inventario dai media mondiali e italiani. In Italia la menzogna è stata rilanciata da tutti i quotidiani, non solo quelli apertamente anti-israeliani come il Manifesto e il Fatto; in televisione anche da Porta Porta di Bruno Vespa. C’è qualcosa di oscuro: quando il bersaglio è Israele, la verità diventa negoziabile e le bugie titoli di giornale.

Ieri i giornali avevano l’annuncio del ministro della Sanità di Hamas, Majed Abu Ramadan: “29 persone morte di fame”. Intanto, gli unici bambini di cui sia ha notizia che siano stati uccisi “per hobby” a Gaza sono i fratellini israeliani Bibas.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.

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