Un altro sciopero di sigle minori blocca i trasporti

Circolazione ferroviaria in panne per la mobilitazione di Usb e Sgb per il rinnovo del contratto nazionale, su cui proprio ieri è stata firmato un primo corposo accordo sottoscritto da tutti gli altri sindacati

Un altro venerdì di scioperi. Stavolta indetto dai sindacati di base Usb e Sgb che ha messo in crisi la circolazione ferroviaria in tutto il paese. La protesta, che coinvolge il personale del gruppo Fs, Italo e Trenord, è stata proclamata per l’intera giornata di oggi – dalle ore 1:00 alle ore 24:00 – dopo essere stata rinviata il 17 maggio, e interessa personale viaggiante, addetti alla circolazione e ai servizi operativi ferroviari, con l’esclusione dei lavoratori della manutenzione infrastrutture di RFI, già mobilitati l’11 aprile scorso.

Le conseguenze si sono già fatte sentire. Alla stazione Termini di Roma si registrano treni cancellati o con ritardi fino a 100 minuti, mentre a Bologna Centrale risultano già una decina di convogli soppressi – tra regionali e Alta Velocità – e ritardi fino a 35 minuti. Usb precisa che saranno garantiti solo i treni a lunga percorrenza pubblicizzati dai canali ufficiali, se frutto di accordi di settore. Per i treni regionali, restano attivi i servizi essenziali nelle fasce di garanzia, dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00. Il motivo delle braccia incrociate da parte di Usb e Sgb è legato all’insoddisfazione dei sindacati di base sugli accordi per il rinnovo per il contratto nazionale, che non sono state sottoscritti dalle due sigle, sebbene proprio ieri siano stati fatti importanti passi avanti.

Dopo poco più di un anno dalla scadenza, è stata firmata l’ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale della mobilità/attività ferroviarie per il triennio 2024-2026, che interessa oltre 90mila ferrovieri, inclusi i lavoratori degli appalti (ristorazione, pulizie, assistenza, accompagnamento notturno). L’accordo è stato sottoscritto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal con l’Agenzia confederale dei trasporti e dei servizi (Agens), e prevede aumenti medi di 230 euro mensili oltre a una tantum di 1.000 euro ad agosto 2025. Sono state anche rivalutate alcune indennità per turni e trasferte e introdotti buoni pasto anche per i lavoratori degli appalti.

Importanti anche le novità normative per migliorare la sicurezza sul lavoro, con l’istituzione di una nuova figura di Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e nuove procedure che permettono ai lavoratori di fermarsi in caso di pericolo (stop work authority).

Parallelamente, è stato rinnovato anche il contratto aziendale del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con potenziamento del welfare aziendale, previdenza, sanità integrativa e misure di conciliazione vita-lavoro e nuovi premi di risultato.

A differenza di tutti gli altri sindacati, però, per Usb l’accordo non è sufficiente. “È il decimo sciopero a partire dall’inizio del 2024 nel trasporto ferroviario che proclamiamo a sostegno del rinnovo contrattuale. Ora chiediamo un referendum certificato tra i lavoratori sull’ipotesi di accordo, che riteniamo sia di arretramento sul piano economico e non risolva i problemi centrali su orari e articolazione dei nastri e dei carichi di lavoro. Noi sosterremo il no”.

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