L’intervento del referente italiano di Musk: “Il ministro delle imprese ha detto che l’Italia avrà la sua costellazione in 5 anni. Da tecnico ho qualche dubbio”. La risposta dell’esponente della maggioranza: “Ritiene di conoscere quello che è stato detto in piena segretezza”
Nell’ipotesi di accordo tra governo e Starlink “credo sia tutto fermo da almeno sei mesi o più. Da quello che ho capito, il ministro delle Imprese Adolfo Urso pochi giorni fa, ha detto di fronte i vertici dello Stato che l’Italia avrà la sua costellazione in 5 anni senza Starlink. Amazon dopo 6 anni, con 10 miliardi investiti e 1500 ingegneri è riuscita solo a mandare 26 satelliti di test. Felice per il progetto di Urso che farà meglio in 5 anni. Da italiano faccio il tifo per lui. Da tecnico nutro qualche dubbio“. Sono state queste parole di Andrea Stroppa, referente italiano di Elon Musk, ad aprire un nuovo scontro con il governo. Con lo stesso ministro Urso che ha prontamente risposto: “Quello che mi stupisce, da quello che ho letto, è che il signor Stroppa ritiene di conoscere quello che è stato detto al Consiglio supremo di difesa, che ovviamente lavora in piena necessaria segretezza”, ha rilevato ieri, dopo aver letto le dichiarazioni dell’ingegnere.
Nell’intervista concessa oggi alla Stampa, poi, Stroppa, dopo aver preso atto della risposta di Urso, ha proseguito nella sua analisi critica. “Chi produrrà i satelliti? Chi li gestirà? Chi si occuperà dell’hardware? Cioè le antenne, i router. Per ottenere le certificazioni di questi prodotti, se devono essere installati su aerei o navi, servono anni, molti anni”, ha aggiunto Stroppa. Le alternative esistono: “L’unico riferimento sul mercato – ha spiegato – è Kuiper di Amazon, che dopo sei anni ha lanciato i primi 27 satelliti di prova con un investimento di dieci miliardi e con circa 1.500 ingegneri presi sul mercato che spesso vengono proprio da SpaceX. Ma ancora non può installarli su mezzi mobili come aerei e navi, imprescindibili per il progetto Difesa”. Ricordando come ci siano stati esponenti del governo che avevano aperto a Starlink: “Devo dire che, in questi mesi, mi hanno colpito le dichiarazioni di diversi ministri come Guido Crosetto e i vertici della Difesa come il generale dell’Aeronautica Goretti che hanno spiegato la necessità e l’urgenza di dotarsi di questa tecnologia guardando ai dati di fatto e lasciando da parte le polemiche. E’ un tema molto caro anche alla Marina militare e agli Esteri. Più volte Leonardo ha pubblicamente dissipato i dubbi relativi a problemi di sicurezza nazionale. L’idea di avere Starlink come soluzione ponte, in attesa di una costellazione nazionale, è sensata”. Quanto agli ostacoli: “Onestamente non lo so. Musk quello che doveva dire l’ha detto: l’Italia, dotandosi di questa tecnologia, sarà il Paese più avanzato in Europa nelle comunicazioni satellitari e relativi applicativi. Altri Paesi lo chiederanno in prestito“, ha aggiunto Stroppa.
Sulle parole di Stroppa hanno avuto da ridire le opposizioni. “Le frasi a metà tra l’intimidazione e il rimprovero di Andrea Stroppa, rappresentante italiano di Elon Musk, lasciano attoniti e preoccupati. Il governo risponda”; ha dichiarato la senatrice del M5s Sabrina Licheri.