Il piano di sauditi e francesi per Gaza è un piano miope

L’Arabia Saudita con l’aiuto della Francia, secondo Bloomberg, starebbe lavorando a un piano per disarmare Hamas, avviando delle trattative con i suoi leader. Ma non c’è differenza tra l’ala politica e militare del gruppo terroristico: non basta il disarmo

Gli Stati Uniti non sono in grado di cambiare la situazione nella Striscia di Gaza, il presidente americano Donald Trump vuole la fine della guerra, ma spinge affinché siano i paesi arabi a farsi carico del futuro dei gazawi. L’Arabia Saudita con l’aiuto della Francia, secondo Bloomberg, starebbe lavorando a un piano per disarmare Hamas, avviando delle trattative con i leader del gruppo. Secondo il piano, il gruppo terrorista rimarrebbe all’interno della Striscia, non più come gruppo armato ma soltanto come formazione politica. Hamas manterrebbe così “un certo grado di potere politico”, ma deve prima accettare il disarmo. La proposta è molto rischiosa perché Hamas ha giocato a lungo sull’ambiguità fra la sua ala politica e la sua ala militare. L’ala politica non soltanto condivideva i piani e i progetti di quella militare, come l’attacco contro Israele del 7 ottobre, ma era quella deputata a cercare soldi e appoggi internazionali. La parte politica di Hamas ha instancabilmente lavorato affinché i piani terroristici si realizzassero. Lasciare che il gruppo esista e mantenga il potere è un rischio, e gli permetterebbe di ricominciare a lavorare per la distruzione dello stato ebraico e per continuare il regime brutale già instaurato dentro alla Striscia. I metodi di repressione usati con i civili a Gaza sono condivisi dalla leadership militare come da quella politica. Chi ha detto che i tunnel non servono a dare rifugio ai civili durante i bombardamenti ma per proteggere i miliziani non è stato un capo militare, ma Abu Marzouk, un esponente dell’ala politica. E’ importante che i paesi inizino a muoversi per trovare soluzioni, sarebbe bello vedere attivismo anche da parte dell’Italia, però la via più breve ha già dimostrato di essere fallimentare. Un nuovo futuro parte dal totale smantellamento di Hamas e per ottenerlo serve una seria pressione internazionale.

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