Un’altra domenica di sterrati in bicicletta

Lì dove domenica scorsa i corridori del Giro d’Italia hanno iniziato a esplorare le strade bianche, domenica 25 maggio passeranno duemila pedalatori all’Eroica Montalcino. Ma senza la fretta di una maglia rosa da conquistare

Domenica il patatrac al Giro d’Italia 2025 è andato in scena a 51 chilometri dall’arrivo, sul settore di sterrato di Serravalle. Lucas Hamilton della Ineos Grenadiers è caduto, Tom Pidcock, Primoz Roglic e Juan Ayuso hanno fatto lo stesso, il gruppo si è spezzato, davanti si sono trovati Isaac Del Toro e tre uomini della Ineos Grenadiers: non si sono fermati, anzi, hanno accelerato. Solo Wout van Aert è riuscito a rientrare sui primi. È stato bravo il belga a sfruttare l’occasione, poi l’ha sfruttata attraversando per primo la linea d’arrivo, liberandosi di quel peso di ambizioni finite male che lo bloccava da mesi.

Sa essere liberatorio pedalare tra gli sterri toscani, sa riappacificare, grazie alla sua tranquillità di scarso traffico e grande densità di paesaggi da ricordare, con se stessi.

Domenica il finimondo al Giro d’Italia 2025 era però iniziato prima, poche centinaia di metri dopo che le ruote dei corridori hanno incontrato il primo tratto di sterrato, quello che univa San Giovanni d’Asso a Buonconvento passando per Pieve a Salti. È stato lì che i 173 corridori del Giro si sono divisi in un numero imprecisato di gruppetti e hanno iniziato a sparpagliarsi lungo il percorso.

Domenica 25 maggio 2025 saranno molti di più i corridori che pedaleranno su quella strada bianca. Saranno anche domenica sparpagliati, alcuni da soli, altri a gruppetti. E senza la fretta di una linea d’arrivo da tagliare prima degli altri che ti priva del godimento della bellezza di ciò che ti sta attorno. Domenica 25 maggio 2025 chi percorrerà lo sterrato di Pieve a Salti non avrà una classifica a cui pensare, potrà pensare solamente a quanto si sta bene a pedalare in sella a una bicicletta senza dover pensare a nulla se non pedalare su di una bicicletta. Perché domenica 25 maggio 2025 chi pedalerà su quegli sterrati lo farà all’Eroica Montalcino 2025 e all’arrivo di Montalcino non esiste classifica, non c’è un tempo massimo, non c’è una maglia rosa da conquistare. Solo biciclette d’acciaio che tintinnano del brecciolino che si alza da terra e colpisce, ogni tanto, il telaio; che luccicano di cromature al sole; che risuonano di fruscii di palmer e di vociare di persone. Quelle degli oltre duemila appassionati. E saranno voci che parlano lingue diverse, gli iscritti provengono da trentasei paesi, che magari non si capiscono tra loro, ma che si comprendono benissimo, perché in fondo la bicicletta e ciò che si prova pedalando è linguaggio comune. Comunione di passioni, e poco male se il Giro d’Italia si è dimenticato di quando l’Italia voleva asfaltare gli sterrati e di come L’Eroica è riuscita invece a preservarli.

Oltre duemila persone senza fretta, perché fretta non ce ne dovrebbe essere quando si pedala. La fretta ce l’hanno i corridori professionisti, quelli che domenica scaleranno il Monte Grappa per poi dirigersi verso l’Altopiano di Asiago. Tutta un’altra storia, eppure la stessa storia: una storia di biciclette.

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