Un super commissario per sbloccare gli stadi, altrimenti addio europei: Abodi vuole Atelli

Il ministro dello Sport vuole nominare il suo capo di gabinetto per velocizzare lavori da 5 miliardi in euro negli impianti italiani

Il decreto Sport ancora non è approdato in Consiglio dei ministri, ma un’idea su chi dovrà essere il commissario per gli stadi già c’è. E il nome è quello di Massimiliano Atelli, capo di gabinetto del ministro Abodi, magistrato della Corte dei conti nonché fondamentale presidente del prestigioso circolo sportivo dei magistrati contabili: spogliatoio in riva al Tevere di relazioni e rapporti trasversali. Atelli finora non ha mai avuto problemi ad accumulare incarichi: nominato capo di gabinetto da Abodi nel 2022, ha mantenuto fino a pochi giorni fa anche il ruolo di presidente delle commissioni Via-Vas e Pnrr-Pniec del ministero dell’Ambiente. Un super tecnico che ha vegliato sulla compatibilità ambientale, permessi alla mano, sulle grandi opere del paese. A partire dal Ponte sullo Stretto per un totale di 14 miliardi di euro. Per il nuovo incarico la riflessione all’interno del governo riguarda la presunta incompatibilità con il ruolo di capo di gabinetto. Al di là del nome l’idea del ministro Abodi è molto ambiziosa: nominare un commissario con super poteri per accelerare la pratica della costruzione o delle ristrutturazioni degli stati italiani in vista degli Europei di calcio del 2032. In un paese, come l’Italia, in cui gli impianti ormai hanno quasi tutti 80 anni o giù di lì. Il commissario, andando in deroga alle procedure, potrà sbloccare lavori per cinque miliardi di euro. Il tempo fugge. Lo ha ricordato giorni fa proprio il ministro Abodi in interviste e dichiarazioni pubbliche. Annunciando la svolta per “rispondere ad una esigenza che è quella del 2032, che è anticipata al 2026 per la definizione dei cinque stadi italiani”. L’Uefa ha imposto per aprile-maggio 2027 l’apertura dei vari cantieri “pena la revoca dell’assegnazione: il tempo perciò non è molto”. Lo stato così entrerà, per dare una mano, nelle operazioni dei privati oppure in quelle interamente pubbliche: Roma, Firenze, Bologna, Cagliari, Empoli, Napoli. Il governo nominerà i sindaci sub commissari. Ma intanto si aspetta la nomina del responsabile. Atelli è in pole position.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d’autore.

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