Per gli ucraini i risultati della telefonata tra il capo della Casa Bianca e quello del Cremlino dimostrano la debolezza del leader americano. Il rischio che l’America perda credibilità come mediatore, il ruolo dell’Europa e il Vaticano come luogo di trattative
Kyiv. I risultati della telefonata fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin sono stati valutati dagli ucraini come un segno di grande debolezza del leader americano. Sergiy Koshman, esperto di innovazione nel campo della difesa, ha affermato che Trump gli ricorda molti uomini d’affari ucraini che, alla vigilia dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, credevano ingenuamente che Mosca non avesse alcun motivo razionale per iniziare una guerra, perché finanziariamente non redditizia.
Poi è arrivato il 24 febbraio 2022 ed è diventato chiaro a tutti che Putin non fosse guidato da calcoli economici, ma da un mitico passato storico. Pur di lottare per nuove “realtà geopolitiche”, è disposto a tollerare persino le sanzioni e il declino economico. Trump, invece, continua a vedere il mondo solo in termini di denaro. “Pensa che raggiungerà un ‘accordo’ e tutto sarà di nuovo buono, bello e ricco”, spiega Koshman. Trump pensa di poter negoziare con la Russia, ma per Kyiv Mosca non ha intenzione di trattare con lui e di fare passi indietro. Da quando sono iniziati i colloqui di pace l’Ucraina ha accettato l’iniziativa americana per un cessate il fuoco di 30 giorni, ha firmato un accordo sui minerali con Washington e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky era pronto a incontrare Putin di persona a Istanbul. La Russia, invece, non ha fatto concessioni. Durante il colloquio Trump, che inizialmente avrebbe dovuto convincere Putin a un cessate il fuoco di 30 giorni, non è riuscito a ottenere nulla. Invece, il presidente russo ha detto di essere pronto a lavorare con l’Ucraina su un “memorandum su un possibile futuro accordo di pace” e a discutere di un cessate il fuoco come parte di questo. Dmitri Peskov, portavoce di Putin, oggi ha detto che “non ci sono scadenze (per raggiungere l’accordo, ndr) e non ce ne possono essere”. Questo significa che la Russia continuerà la sua offensiva in prima linea e il bombardamento delle città ucraine, dice al Foglio l’analista politico Mykola Davydyuk, aggiungendo che Putin non solo sta influenzando Trump, ma lo sta anche cambiando. “Trump dice di stare per porre fine allo spargimento di sangue, ma tutto accade come vuole Putin”, afferma l’esperto. Anche dopo il rifiuto di Putin di cessare il fuoco, il presidente americano si è rifiutato di imporre nuove sanzioni contro la Russia.
Tutti questi colloqui tra Stati Uniti e Russia sono un circolo vizioso che cambia poco e non fa altro che aumentare il senso di frustrazione, spiega Mykola Bielieskov, analista senior del CBA Initiatives Center. Non c’è spazio per un compromesso tra Ucraina e Russia. Ad esempio, la Russia chiede il ritiro delle truppe ucraine dai territori che non ha nemmeno conquistato ma che ha incluso nella sua costituzione, tra cui loviansk, Kramatorsk, Kherson e Zaporizhzhia. L’Ucraina non accetterà mai. Non è nemmeno chiaro come Trump intenda rendere la Russia più accomodante. “Le promesse di profitto da ipotetici nuovi progetti tra Russia e Stati Uniti non sono chiaramente sufficienti, quindi il Cremlino non è guidato dalla logica degli affari, ma dalla logica dell’impero”, spiega Bielieskov. Senza la pressione degli Stati Uniti sulla Russia, le cose arriveranno a un punto in cui l’America perderà credibilità come mediatore, sia agli occhi dell’Ucraina che della Russia. “E’ per questo che Trump ha iniziato a dire preventivamente che l’Ucraina e la Russia dovrebbero cercare una formula di accordo da sole”, afferma.
Nonostante la reazione estremamente negativa della società ucraina al termine dei colloqui tra Putin e Trump, non ci sono state critiche aperte da parte delle autorità ucraine e dei leader europei. L’Europa sta facendo del suo meglio per mantenere il ruolo gli Stati Uniti nel processo negoziale, mentre l’Ucraina sta cercando di ritardare il più possibile il momento in cui il presidente americano perderà interesse in questa guerra, dice Davydyuk. In una conversazione telefonica con il primo ministro italiano Giorgia Meloni, oggi Zelensky ha discusso delle possibili sedi per i prossimi negoziati con il Cremlino. Il segretario di stato americano Marco Rubio ha precedentemente affermato che il Vaticano potrebbe essere una piattaforma di questo tipo. “E’ necessario un cessate il fuoco per preservare la vita delle persone. Abbiamo bisogno di una diplomazia onesta”, ha detto Zelensky dopo il colloquio con Meloni.
Tutti perderanno qualcosa dal proseguimento della guerra, compresa la Russia, dice il filosofo ucraino Volodymyr Yermolenko. Ma la Russia pensa che soffrirà meno degli altri e si sente già bene con se stessa. “Putin non ha bisogno del benessere della popolazione russa, ha bisogno di nuove divisioni e reggimenti dell’esercito per impadronirsi di nuovi territori”, dice il soldato dell’esercito ucraino Vitaliy Ovcharenko, originario della città di Donetsk, conquistata dal 2014.