Macron bussa alla Lega: il curioso incontro fra l’ambasciatore francese e il presidente della commissione Difesa

Oggi Minardo riceve l’ambasciatore Briens alla Camera. Sul tavolo Starlink ed Eutelsat: difesa e aerospazio. Salvini avvisato del faccia a faccia che arriva dopo le recenti tensioni fra Roma e Parigi

Cosa fanno un francese e un leghista quando si incontrano? Che domande, parlano di Difesa europea e magari anche di Spazio, seppur da due punti di vista che al momento non sembrano sovrapporsi, anzi. Fatto sta che questa mattina l’ambasciatore di Parigi a Roma Martin Briens si presenterà a Montecitorio, raccontano al Foglio fonti dell’Eliseo, ricevuto dal presidente della commissione Difesa, il leghista sudista Nino Minardo. Il faccia a faccia è abbastanza curioso, vista la temperatura che si registra tra Italia e Francia. Il fine settimana appena trascorso, d’altronde, ha messo agli atti l’ennesimo batti e ribatti tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron sulla non presenza della premier al vertice dei “volenterosi” con Zelensky dal quale poi è partita la telefonata a Donald Trump. Se i rapporti tra la premier e il presidente francese sono quelli che sono, meglio soprassedere su Matteo Salvini che di recente ha dato del “pazzo” a Macron, con tanto di richiamo della nostra ambasciatrice.

Fatta questa premessa, tra storia ancora calda e cronaca battente, in mattinata l’ambasciatore Briens sarà alla Camera. Di questa visita, raccontano da Via Bellerio sede della Lega, è stato preavvisato anche il vicepremier Matteo Salvini, atteso a Parigi i primi di giugno, ma per partecipare a un vertice dei Patrioti ospitato dall’amica Marine, madame Le Pen.

Meglio restare sull’oggi: per quanto i due livelli a confronto non siano risolutivi per adottare o meno scelte strategiche, c’è chi pensa che alla fine il discorso possa cadere sulla Difesa dello Spazio. Minardo è tra i principali sponsor in Parlamento di Starlink, la tecnologia satellitare di Elon Musk. Tanto che al Foglio ha dichiarato: “Se oggi un paese come l’Italia vuole una capacità di riserva per le telecomunicazioni satellitari dal punto di vista delle prestazioni Starlink è indubbiamente la realtà tecnologicamente più evoluta. E non si tratta di una mia opinione, ma di un dato oggettivo”.


In questo pressing forsennato il presidente della commissione Difesa ha coinvolto, convocandolo in audizione, il capo di stato maggiore dell’Aeronautica Luca Goretti. La Francia al contrario sembra avere un’altra linea: si chiama Eutelsat, è l’alternativa europea alla creatura muskiana, quotata a Parigi, che vanta anche al proprio interno una concessionaria italiana come Telespazio, oggi partecipata dal gruppo Leonardo e da Thales. Opzione non del tutto scartata dal governo italiano, anzi.

Il discorso odierno rischia di diventare interessante anche perché Briens ha un curriculum molto centrato su questo settore: è stato precedentemente direttore del gabinetto civile e militare del ministero della Difesa, dal 2017 al 2022. Non a caso oggi si presenterà con l’addetto militare al seguito. Nel governo questo incontro ha fatto scattare diversi campanelli tra stupore e allarme. E subito a Palazzo Chigi, con una rapida ricerca, hanno ritrovato le ultime dichiarazioni dell’uomo di Macron a Roma. Tipo questa, di nemmeno due settimane fa, finita nel rullo delle agenzie di stampa: “La Francia e l’Italia vantano competenze riconosciute a livello mondiale in settori come l’aerospaziale, l’automotive, la chimica, la meccanica, le telecomunicazioni, l’informatica e la farmaceutica senza dimenticare la moda e il lusso. Siamo all’avanguardia dell’economia digitale. Questa cooperazione bilaterale contribuisce alla creazione di sviluppo di catene di lavoro. Insieme partecipiamo a una serie di progetti europei sul cloud, la salute e lo Spazio”.


Dunque siamo di fronte a un’operazione di disgelo? Eppure solo venerdì scorso Macron aveva accusato Meloni di diffondere “fake news”, smentendo l’ipotesi della premier che al vertice di Tirana senza di lei si fosse parlato dell’invio delle truppe europee in Ucraina, idea che non piace a Roma. Un’altalena continua, quella dei rapporti fra Roma e Parigi, con le tensioni che finora hanno sempre avuto la meglio rispetto all’idillio fra i due paesi, nonostante i famosi Trattati del Quirinale, realizzati in minima parte, finora, tra i due paesi. Eppure, come raccontano da Parigi in queste ore forse per stemperare i toni con olio di gomito diplomatico, i due ministri della Difesa sono “amici”, quindi lavorano in modo molto efficace e frequente. Ovvero Guido Crosetto e l’omologo Sébastien Lecornu. In questa prospettiva, “gli investimenti italiani in Francia negli ultimi anni sono cresciuti moltissimo, quindi siamo in una fase dove gli scambi bilaterali sono estremamente intensi, e questo è ovviamente positivo”, rimarcano ancora fonti francesi che ricordano il pensiero recente (pubblico) di Briens. Il quale in questa legislatura ha già avuto modo di incontrare il presidente della Camera Lorenzo Fontana, quello della commissione Esteri Giulio Tremonti, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini (ex ministro della Difesa in quota Pd). Oggi l’ambasciatore di Macron e l’uomo di Salvini che si occupa di Difesa si incontrano. E c’è molta curiosità.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d’autore.

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