L’istinto di Federica Abbate: “Da un tilt il mio cambiamento, ora scrivo per me”

È la penna multiplatino della musica italiana attuale, co-autrice di sei brani in gara a Sanremo 2025. “La mia curiosità è sempre una bestia in agguato. Le canzoni scritte con l’intelligenza artificiale? Sono meglio di molti motivetti banali”. Intervista

In diverse sue opere il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer si sofferma sulla natura del dolore, vedendolo come un elemento fondamentale dell’esistenza umana. Considera la vita un pendolo che oscilla tra dolore e noia, con il piacere e la gioia come intervalli effimeri e fugaci. La sofferenza, per il pensatore pessimista, rappresenta il motore della volontà di vivere, e senza di essa la vita sarebbe senza senso. La stessa sensazione provata da Federica Abbate durante la scrittura del suo ultimo singolo “Tilt”. “Il segreto della libertà è il coraggio e per arrivarci è inevitabile provare dolore”, racconta al Foglio.

Cantautrice, compositrice e paroliera tra le più note della musica italiana attuale. Sue sono i singoli multiplatino “Roma-Bangkok” di Baby K feat. Giusy Ferreri e “Nessun grado di Separazione” di Francesca Michielin. Ma ha scritto anche per Alessandra Amoroso, Elodie, Fiorella Mannoia, Marracash, Salmo. Suoi sei brani in gara all’ultimo Festival di Sanremo: da “Battito” di Fedez a “Fuorilegge” di Rose Villain. “Mi sono trovata davanti a una scelta: fare o no il salto da cantautrice. Come aprire un armadio e scegliere il vestito – continua l’artista – e così mi sono chiusa in studio 20 giorni per intrappolare la mia creatività”.

Ha avuto paura di andare in “tilt”?


Tutti abbiamo paura di andare in tilt. Ma bisogna sempre inseguire il tilt, ti tiene vivo e per me è stato salvifico, l’ho accettato per andare verso il cambiamento.

Dopo questo singolo ci sarà un nuovo progetto discografico?


Sono già nati diversi brani che poi saranno raccolti, il mio istinto mi porta sempre a scrivere molto. Non sono solamente un’autrice ma scrivo canzoni anche per me.

Però quando è stato il momento in cui ha detto “Voglio scrivere per altri”?

È stato quando ho vinto “Genova x voi” e ho avuto il mio primo contratto con la Universal. Mi sono detta “Voglio scrivere, non cantare”.

Due anni dopo è stata coach nel team di Emis Killa per The Voice of Italy. Oggi farebbe la giudice in un talent?


Mi piacerebbe molto. Sono sempre interessata a cosa hanno da dire gli altri, soprattutto i più giovani, e voglio imparare da loro. La mia curiosità è una bestia sempre in agguato.

Visto che è una penna molto prolifica, si è mai fatta aiutare dall’intelligenza artificiale?

La sto usando, è un elemento utilissimo. Mi dà input interessanti. La creatività è derivativa, proprio come il cervello umano. Manca il filtro emotivo come i primi modelli di computer, non oso pensare tra 10 o 20 anni cosa potrà succedere. Supererà il funzionamento dell’intelligenza umana.

Crede che le canzoni scritte con l’intelligenza artificiale supereranno quelle umane?


Senza dubbio va a sostituire la fascia banale, quella di scrittura di musica mediocre. Se scrivi una canzonetta di medio livello, l’intelligenza artificiale è già più forte di te oggi.

Lei ora è tornata a cantare per un suo progetto, a due anni di distanza da “Canzoni per gli altri”.


È inevitabile canticchiare quello che scrivi. Poi noti che canzoni come “In radio” è meglio cantarla da sé. Me lo aveva detto proprio Marracash. Però non è solo questione di come canti.

E di cos’altro?


Anche di come vesti e come comunichi sui social. All’inizio mi sono sentita disarmata poi ho fatto un training e ho iniziato a pensare a me non solo come autrice ma alla Federica donna. Lucio Corsi diceva che per fare il cantautore serve un sacco di tempo.

Lui è stato un grande protagonista di Sanremo 2025. Un’edizione che l’ha vista co-autrice di sei brani in gara. Ha mai pensato di proporsi tra i Big?


Dopo la mia esperienza a Sanremo Giovani nel 2018, desidererei tanto essere tra i Big. Il Festival è la vetrina pop più importante che ci sia in Italia. Ma la scrittura è sempre il motivo per cui faccio musica.

E scriverebbe mai insieme a qualche artista internazionale?


Certamente! Scriverei con Charlie XCX e Bebe Rexha perché la loro anima è tra pop e urban proprio come la mia. Ma è difficile entrare in giri lontani da quelli italiani, se non sei lì presente non assimili il mood creativo e il modo di gestire il linguaggio.

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