Il sondaggio in chat sui femminicidi resta senza spiegazioni perché esprime un male radicale

L’adolescente di Bassano che ha chiesto ai suoi amici quale vittima più meritasse di essere uccisa ha confessato di non sapere perché l’ha fatto. E così ha colto un punto: non basta l’istruzione per diventare buoni e interiorizzare il rispetto verso l’altro sesso (e verso l’altro in generale)

È molto interessante che lo sciagurato adolescente di Bassano, reo di aver creato un sondaggio online su quale vittima di femminicidio più meritasse di essere uccisa, nelle scuse di prammatica abbia candidamente confessato di non sapere perché l’ha fatto. Penso non valga la superficiale giustificazione secondo cui, da adolescenti, eravamo tutti inconsapevoli ovvero un po’ cretini: sia perché abbondano gli adolescenti svegli, sia perché in giro è pieno di adulti che crescendo, come dire, non sembrano essere particolarmente migliorati. Temo che una spiegazione possa nascondersi nelle pur doverose parole con cui il ministro dell’istruzione ha annunciato nuovi provvedimenti per richiamare alla cultura del rispetto, ovvero un’ulteriore intensificazione delle attività scolastiche contro la violenza di genere.

Questa meritoria promessa, che credo verrebbe sottoscritta da qualsiasi suo predecessore e successore, contiene tuttavia l’implicita ammissione che le numerosissime attività al riguardo che le scuole di ogni ordine e grado hanno svolto finora non siano in realtà servite a molto, stante non solo la trovata del giovane sondaggista ma anche la persistente carenza di rispetto verso l’altro sesso (e verso l’altro in generale) da parte di molti ragazzi. L’adolescente di Bassano ha colto perfettamente il punto, ammettendo di non sapere perché l’ha fatto. L’istruzione può infatti intervenire su ciò che capisci, su ciò di cui ti rendi conto, su ciò che sei consapevole di fare; fatalmente non può nulla contro quel grumo oscuro e incomprensibile che ci portiamo dentro e che i vecchi filosofi chiamavano male radicale. Se solo bastasse andare a scuola di etica per diventare tutti buoni, i problemi dell’umanità sarebbero stati risolti da qualche millennio.

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