I bandi Pnrr per le colonnine di ricarica sono andati deserti, lasciando 597 milioni che il governo ha indirizzato all’acquisto di auto elettriche. Ma l’effetto di annunciare li bonus ha un rischio: congelare le vendite, posticipando l’acquisto di chi può aspettare
Tornano, a sorpresa, gli incentivi per l’acquisto di nuove automobili, benché il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, avesse ribadito più volte che quest’anno non ci sarebbero stati nuovi bonus per l’acquisto di auto. Una scelta determinata anche dalla modesta efficacia dell’Ecobonus, introdotto nel 2019 dal governo giallo-verde (Conte I) e più volte rivisto. Ma è un altro e più evidente insuccesso ad aver permesso un ingente dirottamento di fondi. I bandi previsti dal Pnrr per le colonnine di ricarica, benché reiterati, sono andati pressoché deserti, certificando da un lato lo scarso interesse dei consumatori per le per le auto elettriche, dall’altro che l’ambizioso piano volto a elettrificare la mobilità (privata) italiana, borgo per borgo, poggiava più su una strategia di ideali che industriale e, tanto meno, di mercato.
Il tesoretto avanzato – come emerso nella riunione della Cabina di regia sul Pnrr tenutasi a Palazzo Chigi lunedì – sarebbe di 597 milioni di euro, sufficienti a sostituire 39 mila autoveicoli endotermici (auspicabilmente obsoleti) con altrettanti elettrici, dunque con rottamazione obbligatoria, entro fine giugno 2026. C’è già un nome “Rinnovamento della flotta di veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici” e abbondanza di dettagli: per le micro imprese il contributo sarebbe pari al 30 per cento del valore del mezzo; per i privati conterà l’Isee e l’incentivo potrà essere di massimo 11 mila euro. E’ possibile prevedere che beneficeranno dell’aiuto anche le auto ibride plug-in ed è una buona notizia la rottamazione contestuale, considerando che le auto circolanti in Italia nel 2024 sono cresciute di 425 mila unità. Ma è da censurare la minuziosa anticipazione. L’esperienza dello scorso anno ha dimostrato che sapere che ci sarà un (lauto) incentivo, blocca il mercato, posticipando l’acquisto di chi può aspettare.